Lago brand couture
Yves Saint Laurent
lo vede ultrasexy. Video

La campagna primavera-estate della Maison al Grand Hotel Serbelloni di Bellagio spopola su magazine e web: consolida l’immaginario che piace alle aziende di lusso

Un lago imbronciato, uggioso, fa da scenario alla campagna della primavera-estate di Yves Saint Laurent che proprio in questi giorni dissemina, tra magazine patinati e siti web, un nuovo capitolo dell’immaginario lacustre. L’obiettivo del tedesco Juergen Teller evoca inquietudini dall’alto tasso di sex appeal nelle inquadrature di stiletti a tacco 15, body ultrasgambati, abitini attillati e citazioni a pioggia degli anni ’70 nell’interpretazione del direttore creativo Anthony Vaccarello, esibiti con sofisticata nonchalance da quattro top model (Mica Argañaraz, Freja Beha Erichsen, Abbey, Julia Nobis).

Niente a che vedere con il Lario di Dolce&Gabbana, che l’estate scorsa avevano fatto sfilare le collezioni haute couture nel fasto di alcune storiche ville di delizia, aggiornando le atmosfere care alle villeggiature d’élite d’inizio Novecento.

Ma proprio i diversi registri interpretativi con cui la moda guarda al Lario confermano il consolidarsi del lago di Como nei termini di un brand di lusso.

È interessante notare, a proposito di citazioni, il legame evocativo tra la campagna di Vaccarello-Teller a Bellagio e i celebri scatti “proibiti” di Helmut Newton, sempre sul lago di Como, in un celebre Grand hotel. Ad avallare questa interpretazione è stato lo stesso stilista italo-belga quando, lo scorso autunno, ha postato sui suoi social network alcune immagini del Lario e una foto di Newton, tratta da quel portfolio birichino che ha fatto epoca. Più concettuale e decisamente rive gauche-oriented, il sex appeal di Vaccarello richiama gli anni ’70 del giovane Mick Jagger (quando faceva coppia con la prima moglie Bianca). A proposito. Per una curiosa coincidenza, anche lui era sul lago, nei giorni precedenti lo shooting, per le riprese di “The Burnt Orange Heresy” di Giuseppe Capotondi. VIDEO

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