Lo shopping sta cambiando:
Coin pronto alla svolta
e parte da Como

Giorgio Rossi, presidente del Gruppo tornato un anno fa in mani italiane, spiega la strategia di rinnovamento. «Partiamo da Como: ristorazione di altissimo livello, più socialità e attività di servizio». Investimenti sull’online

Un piano di sviluppo, quello di Coin sotto la presidenza di Giorgio Rossi, che è già in corso con il rinnovamento profondo degli store, fra cui quello di Como che nel primo semestre di quest’anno vedrà anche l’inserimento di una ristorazione di altissimo livello. E, ancora, sviluppo delle strategie di vendita online e del franchising soprattutto all’estero. Con l’aggiunta di investimenti in formazione continua per i dipendenti, allo scopo di rendere più strategica la qualità di quel rapporto diretto col cliente come «dato fondamentale per il successo del negozio fisico».

Ciò con l’aggiunta di un nuovo capitolo dedicato agli investimenti per potenziare le vendite online, un campo in cui, promette l’imprenditore, «racconteremo una storia nuova, alla quale ci stiamo preparando».

Con Rossi parliamo del piano industriale del prossimo triennio e anche dei nuovi investimenti sullo store di Coin a Como, che ha realizzato la migliore performance di vendita durante i saldi invernali, città alla quale l’imprenditore è legato fin dai primi anni della sua formazione quando, appena ventenne, accompagnava suo padre, importante imprenditore trevigiano del commercio di tessuti di alta gamma, dai grandi nomi della seta lariana, suoi fornitori dell’epoca.

Ora che Coin, fino allo scorso mese di marzo controllata indirettamente dal fondo inglese Bc Partners è tornata completamente in mani italiane, Rossi, che ne era già socio, è al timone di una nuova fase di crescita.

Quali sono i nuovi progetti?

Sì, sono parte della compagine sociale che ha rilevato il 100% delle quote e da alcuni mesi mi sto dedicando al nostro nuovo piano triennale. Coin si sta trasformando, e l’avvio del cambiamento è già in corso da qualche tempo. Oggi siamo presenti in 36 piazze nazionali, nelle principali città, con store di dimensione medio-grande, compresi fra i 2500 e i 3500 metri quadrati. Il nostro obiettivo è posizionare sempre più Coin verso un livello premium, elevando la scelta del brand mix e lavorando comunque a fondo sull’offerta al cliente. La nostra è una clientela medio alta, che riconosce il prodotto e la sua qualità e che ha una preparazione in termini di scelta.

Quali interventi dobbiamo aspettarci sulla rete dei negozi?

Crediamo fortemente che Coin debba diventare un luogo di aggregazione anche di attività di servizio, fra cui il food trattato in un determinato modo. Il concetto è quello di farne una sorta di grande negozio di città dove il cliente oltre a fare l’acquisto trova anche il modo di trascorrere un po’ di tempo piacevolmente e soddisfacendo nuove curiosità. In proposito abbiamo programmi interessanti per quanto riguarda Como.

Siete evidentemente convinti, immagino sulla base di dati, che questo modello in Italia funzioni?

Alla luce di un cambiamento che abbiamo già iniziato e sulla base dei relativi dati di vendita siamo convinti che questo modello sia vincente.

Osserviamo che sempre più il cliente sta ricercando un’affezione verso il negozio fisico. È in via di riconsiderazione il momento dell’acquisto come momento di confronto con l’addetto alle vendite, c’è un recupero di attenzione e di partecipazione emotiva sulla scelta dell’acquisto e noi su questo punto vogliamo esserci mettendo in campo la miglior formazione possibile per i nostri dipendenti affinché possano dare i migliori consigli e trasmettano quell’empatia necessaria alle vendite. Che questo sia un modello giusto lo abbiamo visto dagli ottimi risultati realizzati in novembre e dicembre, se vogliamo in controtendenza con l’andamento generale. Soprattutto a Como le svendite sono partite sopra le attese.

Nello specifico, a cosa attribuite i risultati comaschi?

Credo che uno dei motivi fondamentali sia nella trasparenza, nell’onestà della nostra proposta. Fermo restando che nel corso di tutto l’anno la nostra offerta è molto aggiornata e propositiva, per quanto riguarda i saldi o il black friday risultiamo molto allettanti perché trasparenti. Significa che non facciamo saldi costruiti o cose strane: proponiamo a prezzi assolutamente interessanti il nostro assortimento normale ma scontato, il cliente apprezza e ciò genera fiducia. Oltre a questa nostra policy generale, i dati comaschi del turismo sono entusiasmanti in termini di visitatori stranieri e la città è estremamente attrattiva a livello generale. Ciò quest’anno ha fatto la differenza nelle nostre vendite invernali.

Cosa rappresenta il commercio elettronico nelle vostre strategie?

È fuori discussione l’importanza centrale che ha per noi il negozio fisico, ma l’e-commerce per noi è senza dubbio un’opportunità su cui abbiamo deciso di investire. Lo stiamo affrontando con ottimi risultati su Coincasa ma anche sul nostro core business Coin.

A parte le vostre scelte interne sull’e-commerce, la tendenza generale di privilegiare sempre più gli acquisti online non ha creato problemi alle vostre strategie?

No. Sarei approssimativo nel negare che in linea generale in questo momento l’online stia in parte cannibalizzando le vendite dei negozi fisici di qualsiasi settore. Ma nel nostro caso stiamo creando una sinergia virtuosa per cui l’online e la vendita tradizionale si completano e si aiutano a vicenda, come mostrano i comportamenti dei clilenti. L’online ha una quota residuale rispetto a quanto realizziamo col negozio fisico, ma è una tendenza che sosterremo e che stiamo sviluppando in modo innovativo. Racconteremo una storia nuova in questo campo, ci stiamo preparando.

In termini di espansione di punti vendita cosa prevede il nuovo piano?

Per i prossimi tre anni ci impegneremo parecchio nel rinnovo di parecchie filiali. Il negozio di Como sarà investito da un profondo cambiamento alla fine del 2019, ma nel frattempo, nel corso di questo primo semestre, sarà inserita una ristorazione di altissimo livello. Stiamo già procedendo allo stesso modo a Trieste, e presto faremo lo stesso a Milano, nel negozio di Corso Vercelli.

Per quanto riguarda Coincasa il piano di sviluppo è in pieno svolgimento, visto che ne abbiamo aperti 15 nel 2018 e che ne apriremo oltre 20 nel corso del 2019, anche all’estero.

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