Mini quarantene
e smart working
Svizzera in emergenza

Oggi il consiglio federale vara il pacchetto di misure e restrizioni in vigore fino al 31 marzo

C’è attesa per le decisioni che il Consiglio federale assumerà nel pomeriggio di oggi all’interno di un pacchetto di misure subito ribattezzato “salva-economia”. In particolare, insieme al dimezzamento (da dieci a cinque giorni) dell’isolamento e della quarantena, spiccano la proroga fino al 31 marzo da un lato del “2G” (vaccinati o guariti) in alcuni luoghi al chiuso - a cominciare da bar e ristoranti - e dall’altro dell’obbligo legato al telelavoro o smart working.

«Anche se la riduzione della durata della quarantena dovrebbe permettere di alleviare la situazione, il numero di assenze dal lavoro dovrebbe continuare ad aumentare - ha fatto notare il Governo sottoponendo il provvedimento (secondo consuetudine) al parere dei Cantoni -. In questo contesto, va sottolineata l’importanza cruciale dell’obbligo del telelavoro, che contribuisce in misura determinante a prevenire i contagi nelle aziende». Berna - rispondendo anche ad alcune (legittime) preoccupazioni legate alla difficoltà di approvvigionamento di prodotti di prima necessità e materie prime a causa dell’impennata di casi e quarantene - ha tranquillizzato tutti, spiegando che «le infrastrutture per l’approvvigionamento economico del Paese e le infrastrutture critiche sono ben preparate per far fronte all’aumento delle assenze dal lavoro».

Il Governo guidato dal ticinese Ignazio Cassis si trova dunque di fronte ad una scelta di grande responsabilità, con la task force federale anti-Covid che ieri pomeriggio - nel consueto punto informativo settimanale sull’andamento della pandemia - ha confermato che «potrebbe essere stato raggiunto il picco di contagi”, rimarcando nel contempo che in Ticino ed a Ginevra “l’incidenza di contagi è ancora molto alta».

E proprio Ticino è stato tra i primi Cantoni a mettere nero su bianco le proprie perplessità rispetto alle proposte federali che verranno ufficializzate - come detto - nel pomeriggio di oggi.

«Il Governo ticinese è favorevole alla proroga dei provvedimenti attualmente in vigore a livello federale, ma ritiene opportuno che essi vengano nuovamente valutati già alla fine del mese di febbraio, prima di un’ulteriore proroga - si legge in una nota diffusa da Palazzo delle Orsoline, sede del Governo cantonale -. Nel merito delle disposizioni attualmente in vigore, il Governo ha comunque ribadito le criticità relative all’obbligo del telelavoro e all’inattuabilità di controlli relativi alla limitazione per le manifestazioni private in strutture non accessibili al pubblico». E contro la proroga dello smart working - che interessa da vicino (è bene ricordarlo) anche tanti lavoratori frontalieri - si è espressa domenica la Lega dei Ticinesi attraverso “Il Mattino della Domenica”, rimarcando che «vi è un’incongruenza evidente nelle decisioni proposte da Berna. E questo perché da un lato si tagliano l’isolamento e la quarantena e dall’altro si mantiene l’obbligo del telelavoro».

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