Nel decreto Agosto
500 milioni per i negozi
Anche Como tra i beneficiari

Il provvedimento sostiene le attività commerciali colpite dal calo di stranieri. Delusione bonus ristoranti

Andrà a 29 città d’arte (Como compresa) il nuovo contributo a fondo perduto per sostenere le attività commerciali dei centri storici vista la «massiccia perdita di presenze turistiche straniere» causa Covid. La norma, contenuta nel decreto agosto, vale 500 milioni e assegna un contributo alle attività «di vendita di beni o servizi al pubblico» che a giugno abbiano registrato perdite del 50% rispetto al 2019, ed è destinato alle città ad alto flusso turistico. Presenti mete top del turismo come Venezia, Firenze e Roma, ma anche piccole città ad alto tasso di presenze straniere come Pisa o Rimini, Agrigento o Padova, ma anche, come detto, la nostra Como e Bergamo, insieme a Milano tra le zone più colpite dalla pandemia.

Intanto il bonus ristoranti annunciato, ipotizzato con diversi metodi e infine stralciato, salvo colpi di scena: così dal decreto agosto scompare l’opportunità che aveva riscosso il plauso dei locali pubblici, tanto da fare gola anche ad altri negozi.

Ma la speranza si è spenta rapidamente: nella bozza ieri sera non si vede più questo bonus con rimborso del 20% al cliente, incentivo a uscire a pranzo e cena. Si parla piuttosto di un anticipo al mese di novembre rispetto a gennaio per il cashback, piano con piccoli rimborsi e premi per chi paga via digitale. Salvo ulteriori cambiamenti che non erano esclusi nel consiglio dei ministri: l’ha insegnato l’esperienza di questi ultimi mesi, dove diversi provvedimenti sono stati ritoccati in ultimo.

Proprio questo è tutt’altro che incoraggiante per la categoria, come sottolinea il vicepresidente di Fipe Como Mauro Elli, che sta facendo i salti mortali e in un terreno di provvedimenti ancora troppo confuso: «Ci vorrebbero poche misure, ma giuste e chiare». Non questa confusione che grava appunto su un periodo già non facile per i ristoratori. Che pur non vogliono fare polemica fine a se stessa, ma prima dire grazie a chi li aiutano.

«Come i commercialisti che ci seguono – osserva Elli – per stare dietro a tutto questo, stanno su anche di notte. Confcommercio, che cerca di aiutarci a lavorare in questa situazione»·

Dopo la chiusura dei locali per la pandemia e la riapertura nel segno di nuove regole, necessarie ma non certo agevolatrici degli affari, avere il sostegno è essenziale. Sarebbe bello non dover giocare la partita con tanta confusione: «Noi abbiamo bisogno di certezze – ribadisce Mauro Elli – Davvero, tanti ci aiutano. E tra i grazie che dobbiamo dire, c’è quello ai clienti, che sono tornati, avevano voglia di ritrovarsi da noi, è importante».

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