Ok alle nuove regole
per le case vacanza
Codice obbligatorio

Dall’1 luglio associato a ogni alloggio. Solo in Lombardia più di 22mila strutture su Airbnb. Confcommercio Como: «Bene, ora controlli più agevoli»

Via libera del consiglio regionale - ultima seduta prima del rinnovo elettorale - alla proposta di legge che istituisce il codice identificativo da assegnare a case e appartamenti per vacanze. Si tratta, spiega il Pirellone in una nota, di una misura voluta per fornire agli enti locali uno strumento di contrasto all’abusivismo nel settore: secondo i dati di Federalberghi, ad aprile 2017 in Lombardia erano proposte in affitto abusivamente oltre 22.000 abitazioni sul solo portale AirBnB.

«L’introduzione rappresenta una garanzia di trasparenza per tutti: per i Comuni che devono effettuare i controlli e per gli stessi portali di sharing economy - spiega l’assessore Mauro Parolini - non aggiunge oneri ed adempimenti particolari ai proprietari, ma contribuisce a creare un contesto di chiarezza e tutela anche i turisti che scelgono questa tipologia di accoglienza. L’obiettivo è quello di innalzare la qualità dell’accoglienza in Lombardia, qualità che si traduce in un servizio più accogliente e qualificato per i turisti e in un aumento positivo della reputazione della Lombardia».

Gli obiettivi

«Regione Lombardia, prima di altre regioni in Italia, - ha sottolineato ancora Parolini - ha affrontato a viso aperto questo tema.

Durante la legislatura abbiamo stabilito un quadro normativo che garantisce concorrenza leale e legalità attraverso regole chiare e uguali per tutti, cercando di fare luce su alcune aree grigie di un ambito del turismo che sta conquistando ampie fette di mercato, spinto proprio dal successo e dalle prerogative della sharing economy».

Il Cir, ovvero il codice identificativo della struttura, dovrà essere riportato su tutta la comunicazione, le operazioni di marketing e diffuso altresì da coloro che svolgono attività di intermediazione immobiliare, nonché da coloro che gestiscono portali telematici e promuovono le attività.

«La proposta di legge nasce dall’esigenza di tutelare il settore del turismo ed evitare fenomeni speculativi tra le strutture ricettive rilevate e quelle censite. – spiega il consigliere segretario Daniela Maroni, che è stata relatrice della nuova normativa sul turismo - Il turismo negli anni si è confermato per il territorio lariano un grande indotto, un motore propulsivo dell’economia e, proprio a fronte di ciò, si sono dovute rivedere le diverse strategie, con la diretta conseguenza di attuare una serie di correttivi per facilitare i controlli da parte delle autorità e tutelare, di contro, il turista che sceglie l’una o l’altra destinazione».

Numero di protocollo

Il Cir sarà obbligatorio dall’1 luglio 2018, è un apposito codice identificativo di riferimento assegnato a ogni singola unità ricettiva e si riferisce al numero di protocollo rilasciato al momento della ricezione della comunicazione di avvio dell’attività da parte dell’autorità competente.

Grande soddisfazione da parte di Confcommercio Como. «L’introduzione del Codice identificativo rappresenta un ulteriore punto di forza per contrastare l’abusivismo e agevolare i Comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento - commenta Graziano Monetti, direttore dell’associazione - un esempio efficace di questa collaborazione per promuovere e sviluppare un turismo nel rispetto delle regole e, in sicurezza e armonia, compatibile con lo sviluppo del territorio».

Questa e altre novità riguardanti il settore come turismo 5, il nuovo sistema di notificazione della clientela alloggiata, verranno approfondite martedì 20 febbraio alle ore 18 presso l’Hotel Hilton di Como dove Confcommercio Como chiamerà a raccolta i suoi associati della filiera del turismo.n R. Eco.

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