Economia
Mercoledì 07 Gennaio 2009
Petrolio, chiude in picchiata
Nel 2009 prezzo gas a +40%
Per una buona notizia sul fronte delle materie prime energetiche, una cattiva che torna a minacciare le famiglie. Dopo il crollo del prezzo del petrolio, ieri a 42 dollari, la guerra del gas fra Kiev e Mosca ha lanciato l'allarme sui rincari del 2009: quest'anno il prezzo potrebbe aumentare anche del 40%.
Intanto, però scatta l'allarme per il gas. Nel 2009 il prezzo del metano potrebbe aumentare del 35-40% rispetto all'anno scorso. È la previsione di Edgardo Curcio, presidente dell'Associazione italiana economisti dell'energia (Aiee), basata su un'indagine delle aziende ad alto consumo di metano. "Secondo le imprese gas-intensive che hanno condotto un'analisi del mercato - spiega Curcio in un articolo su "Nuova energia" (in distribuzione questi giorni) - il prezzo medio per l'anno termico 2008-2009 potrebbe essere superiore del 35-40% rispetto a quello dell'anno precedente. Un bel salasso per queste industrie, a cui si aggiunge l'accorato appello degli amministratori di condominio, che prevedono un aumento record per le famiglie italiane".
Oltre alla crisi russo-ucraina - sottolinea Curcio - non bisogna dimenticare che il mercato del gas è caratterizzato da criticità anche più rilevanti. I prezzi del gas importato "continuano ad aumentare, in controtendenza rispetto alle quotazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi. Da gennaio a ottobre il prezzo del gas alla frontiera italiana è infatti passato da 9 a 14,5 dollari per Mmbtu (un milione di British thermal unit) con un incremento sensibile; ed è previsto aumentare ancora fino al primo trimestre 2009". Le quotazioni del gas per i contratti "take or pay", infatti, sono riviste ogni 6 mesi sulla base dell'andamento di un paniere di riferimento, fatto di alcuni greggi e prodotti petroliferi. Questo significa che "gli aumenti del greggio e dei prodotti sulle piazze internazionali verificatisi nel primo semestre 2008 si sono scaricati nel secondo semestre sui prezzi del gas, con possibili ricadute anche per il 2009". "In un orizzonte temporale più ampio - continua il presidente dell'Aiee - la domanda di gas in Italia è destinata ad aumentare ulteriormente. Tuttavia, con ogni probabilità, meno di quanto previsto fino a pochi mesi orsono. Secondo le ultime stime i consumi non dovrebbero oltrepassare i 100-105 miliardi di metri cubi nel 2020, contro gli attuali 87 miliardi". Su un ridimensionamento della futura domanda di gas in Italia "c'è peraltro un certo consenso anche da parte degli operatori. Secondo Snam Rete Gas, nel quinquennio 2009-2013 i consumi sono previsti in diminuzione rispetto alle stime precedenti di circa 3 miliardi di metri cubi per il 2009 e di 2 miliardi per gli altri anni. Sostanzialmente si arriverebbe a stento ai 93 miliardi nel 2013 e a poco più nel 2015. Dopo il 2020 poi - conclude Curcio - il gas potrebbe entrare in competizione con il nucleare, che andrebbe a "spiazzare" le centrali elettriche a gas, riducendo così il consumo di questa fonte".
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