Proposte, linea dura
con il fuorisalone
«Controlli e sanzioni»

Regione Lombardia ha scritto ai Comuni di Como e Cernobbio raccomandando il rispetto della normativa sulle fiere

A dieci giorni dall’incontro con Regione Lombardia patrocinato dal presidente Alessandro Fermi, i comuni di Cernobbio e Como hanno ricevuto una lettera con le indicazioni della Regione sulle norme di comportamento, sulla vigilanza necessaria e sulle modalità di verbalizzazioni in vista degli eventi collaterali, ma non concordati, alla fiera Proposte, in calendario a Villa Erba da martedì 26 a giovedì 28 aprile.

«Abbiamo raccolto l’allarme rispetto alla situazione alla quale va incontro Proposte» ha spiegato Alessandro Fermi circa il problema, che si trascina da anni, di aziende tessili non iscritte tra gli espositori di Proposte che affittano spazi privati per esporre nello stesso periodo a Cernobbio e ora presumibilmente anche a Como intercettando il pubblico destinato alla fiera.

Le lettere di Regione ai Comuni fanno seguito al momento di confronto on line che si è svolto il 12 aprile tra tutti gli attori coinvolti: Proposte con il presidente Pier Carlo Viganò, Villa Erba con il presidente Filippo Arcioni, il Comune di Cernobbio con il sindaco Matteo Monti e il Comune di Como con Antonietta Marciano, direttore settore commercio e attività economiche.

Oltre a recepire le raccomandazioni e ad assicurare l’adeguata vigilanza, il Comune di Cernobbio ha stretto una collaborazione con l’ente Provincia e con il Comune di Maslianico per rafforzare, in questi giorni, il numero di vigili.

È soddisfatto del coinvolgimento delle istituzioni Filippo Arcioni: «c’è una grande attenzione affinché le regole vengano rispettate. La vigilanza compete agli enti pubblici che si stanno attivando, anche se la norma è obsoleta, come ha osservato il presidente Fermi, le sanzioni non sono più adeguate e va aggiornata ai nuovi modelli fieristici che non sono più concentrati in un unico luogo».

Sulle fiere “diffuse” insegna il dialogo tra il Salone del mobile di Milano e il Fuori Salone, due eventi complementari che amplificano in modo sinergico il successo di entrambi.

«In quel caso si tratta di una forma di fiera diffusa a sostegno dell’evento e non in concorrenza come accade invece a Cernobbio con Proposte - precisa Filippo Arcioni - auspico che ci sia la possibilità di dare voce in modo opportuno a chi è fuori da Villa Erba e che Proposte prenda la gestione degli eventi esterni in una visione moderna e liberare delle manifestazioni fieristiche». L’idea che sostiene questa visione è di una adeguata e legittima concorrenza. «Nello spirito di competitività devono essere rispettate tutte le norme - continua - e non violate come accade oggi. Si tratta di mediare tra la logica di mercato il rispetto degli investimenti. Proposte investe nella sua realizzazione e promozione milioni di euro e chi non si aggrega formalmente non ha questo carico. Ma così si crea una distorsione della concorrenza».

Il fenomeno non è solo concomitante alla fiera, ci sono aziende che aprono spazi privati ai compratori due giorni prima dell’avvio di Proposte.

«Una “controfiera” che parte in anticipo - commenta Sandro Tessuto - e ci sono clienti dagli Stati Uniti che arrivano a Como questa sera, domenica e lunedì visitano le aziende come è logico che sia perché lì si ha una visione globale e ci sono gli archivi, infine ripartono martedì, giorno di apertura di Proposte. E evidente che aperture anticipare costituiscono un grave danno».

Si confida quindi in una vigilanza estremamente attenta a tutela del rischio di perdere un evento trainante per il territorio e importante per Villa Erba che conta tra i sui soci anche la Provincia di Como e il Comune di Cernobbio.

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