Riva1920 è circolare: sedute e tavoli dal legno delle botti

Verso il Salone Tra le novità la collezione Barrique creata recuperando il materiale di San Patrignano. Carlo Colombo tra i designer coinvolti con Wine Table

Tra le novità del Salone del Mobile a Milano in Fiera Rho la prossima settimana c’è la collezione Barrique allo stand di Riva1920 che prosegue nel progetto di riutilizzare legni di recupero attraverso nuovi progetti di design.

È il caso del legno delle barriques di San Patrignano, invecchiato dal tempo e dal vino contenuto nelle botti. Attraverso due nuovi oggetti, la seduta Inverso e il tavolo Wine Table, il nobile legno, dopo aver svolto il suo compito, non viene distrutto ma rivive grazie a un’idea che unisce sostenibilità ambientale e sensibilità sociale. Riciclo, attenzione per l’ambiente, sensibilità sociale sono i valori che l’azienda già sostiene con il recupero delle Briccole veneziane e del legno fossile di Kauri.

Ora il progetto “Barrique, la nuova vita del legno” legato alla realtà di San Patrignano arriva a compimento dopo un decennio di riflessione e lavoro. L’idea prese vita a seguito di una visita dell’azienda alla comunità di San Patrignano, alla vista delle eleganti grandi grandi botti da 230 litri della cantina di San Patrignano. Nel tempo la comunità ha sviluppato con successo un’importante attività vitivinicola apprezzata in Italia e all’estero. I suoi vini invecchiano all’interno di barrique e tonneau, botti da 225 o 500 litri, tutte costruite in legno di rovere francese stagionato all’aria aperta almeno per tre anni. In cantina però le botti invecchiano presto e la loro vita utile è di sole tre vendemmie. Quindi, dopo un utilizzo massimo di tre anni, senza il riuso del progetto “Barrique” il legno di queste botti sarebbe destinato ad essere distrutto.

Le caratteristiche

Ogni doga che compone una barrique è unica, ha differenti misure e forma, ed è costituita da un materiale ancora così fresco che lo si può lavorare e utilizzare solo dieci giorni dopo l’apertura delle botti. La curvatura, data dal calore del fuoco, e il colore vinaccia assorbito dal vino che viene lasciato maturare nelle botti, sono caratteristiche inconfondibili che sono state interpretate nel loro riutilizzo: da legno di scarto a materiale nobile.

L’entusiasmo di Riva 1920 e di San Patrignano ha contagiato anche diversi fra i migliori designer e architetti di fama internazionale. Persone che si sono lasciate affascinare sia da questo inusuale materiale di scarto, sia dal principio di sostenibilità che ne deriva, mettendosi così al servizio del progetto.

La prima soluzione la si deve al designer Karim Rashid che ha disegnato uno sgabello “Inverso” costruito con l’accostamento a raggiera delle doghe, provenienti dalle Barrique, e per il tipico colore vinaccia. Si tratta di una seduta in legno o imbottita e rivestita in pelle: «volendo sfruttare al meglio e senza sprechi la forma della botte di San Patrignano e approfittare del bel colore profondo del vino sulla parte interna, ho girato il legno per creare uno sgabello e un tavolo. Nasce così un oggetto diverso in cui l’interno della botte diventa l’esterno dell’oggetto di arredo» ha spiegato Karim Rashid.

Il progetto

Una seconda interpretazione è stata data dal designer Carlo Colombo con Wine Table, grande tavolo con top costituito da doghe accostate o incollate, sempre provenienti dalle Barrique, come le assi che danno forma del basamento. «La struttura, come una spina dorsale costituita dal riutilizzo delle barrique, sostiene e dà stabilità al piano d’appoggio - ha spiegato Carlo Colombo - e gli elementi curvati tenuti insieme da un semplice incastro e da due assi rievocano navi antiche e maestose».

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