Stampato made in Como in passerella
con Jennifer Lopez

Fausto Puglisi, direttore creativo di Roberto Cavalli, conferma che è comasco il tessuto zebrato sfoggiato da Jennifer Lopez alla serata benefica per l’Unicef

«Tutto rigorosamente stampato a Como». Fausto Puglisi, attuale direttore creativo di Roberto Cavalli, conferma che è una celebrazione dell’arte lariana il tessuto zebrato sfoggiato da Jennifer Lopez alla serata benefica per l’Unicef, che l’altra sera ha infiammato l’estate caprese. Solo per la cappa ne sono stati utilizzati 250 metri, impreziositi da pietre e piume come il top e i pantaloni che completavano il look della star.

La mise ha comunque reso ancora più spettacolare lo show dell’attrice cantante che si è scatenata per 35 minuti con i suoi ballerini sulle note dei suoi successi. La serata è stata organizzata dalla maison fiorentina LuisaViaRoma, che tra ticket di ingresso e asta benefica ha raccolto circa 8 milioni di euro. Mille gli ospiti alla Certosa, tra cui Leonardo DiCaprio, Jamie Foxx, Jared Leto, Vanessa Hudgens, Ed Westwick, Spike Lee, Michael Kors, Alessandra Ambrosio, Karolina Kurkova, Izabel Goulart, Maye Musk, e italiani come Remo Ruffini, Flavio Briatore, Elisabetta Gregoraci, Diletta Leotta, Caterina Balivo, Sangiovanni, Matilde Gioli.

L’animalier griffato Cavalli è già stato molto “instagramato”, con enorme ritorno per il made in Italy . Era già successo con il jungle dress sfilato sempre dalla Lopez per Versace. J.Lo l’aveva già messo una prima volta in occasione dei Grammy Award il 23 febbraio 2000, e rappresenta uno degli abiti più ricordati dai mezzi di comunicazione di massa nella storia del tappeto rosso. S. Bri.

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