Superfranco, massimo caos
Tra fughe e timori di tagli

A Como e in Svizzera si respira un’atmosfera tesissima. Con i comaschi in fuga dai negozi ticinesi e i frontalieri spaventati. Oggi quattro pagine sul giornale

Comaschi in fuga dai negozi ticinesi, la paura dei frontalieri che cresce più veloce degli stipendi: «E se poi perdiamo il posto?». L’Aiti - che raduna in Ticino 200 industrie e 16mila lavoratori - che invita alle imprese a non reagire in fretta.

Perché sì, c’è chi è spaventato dal 20% dei costi in più per gli stipendi, pensa a una ristrutturazione. Un’atmosfera tesissima, e un susseguirsi di reazioni di fronte alla decisione della Banca nazionale svizzera e al superfranco. Al Fox Town di Mendrisio ci sono clienti che giovedì avevano fatto mettere da parte dei capi e la mattina dopo, trovando l’aumento imprevisto, hanno deciso di rinunciare all’acquisto.

Preoccupati i sindacati e Unindustria Como con il presidente Francesco Verga osserva: «Questo dimostra che trasferirsi in Svizzera non è tutto oro».

OGGI QUATTRO PAGINE SUL GIORNALE

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