Svizzera, si cresce
E da noi fuga continua

Un esempio da imitare, si sottolinea. E da domani frontalieri “inseguiti” dal redditometro

Non è solo questione di tasse basse, spiega Gianluca Marano, alla guida della fiduciaria finanziaria Sva di Chiasso, lui stesso imprenditore comasco lungimirante che nel 2006 ha trasferito l’attività oltre confine per assistere i sempre più numerosi imprenditori comaschi in Svizzera.

Per gli imprenditori, e per i frontalieri che li seguono (oggi sfiorano i 59mila, il 40% dal Lario), non c’è partita fra i vantaggi che offre la Svizzera e quanto trovano in Italia; vantaggi che Chiasso presenterà agli imprenditori il 26 settembre in un incontro con i professionisti.

Il divario è anche gridato dal Pil: su base annua più 2,5% da loro, meno 1,8 da noi. Quella Svizzera è un’attrattività forte che offre, grazie a intelligenza fiscale, ai lavoratori stipendi spesso quasi tripli rispetto all’Italia e agli imprenditori tasse contenute e vera flessibilità di lavoro visto che con il 3%, il tasso di disoccupazione svizzero è il più basso d’Europa e la competitività del Paese, secondo l’ultimo World Economic Forum, al primo posto mondiale.

Tasse, salari e assenze: tutto sembra giocare contro il nostro Paese con le cifre e non solo. Ma l’imprenditore Attilio Briccola sottolinea: «La zona franca è una risposta». Intanto il redditometro colpisce anche i frontalieri, costretti a bussare per dichiarare il proprio conto in Svizzera.

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