Tetto ai manager in Svizzera
Anche i comaschi divisi

Svizzera al referendum. Ambrogio Taborelli di Confindustria: «Alla fine, però, contano i risultati»

La “regola Olivetti” divide la Svizzera, che oggi si appresta a votare nel referendum sul tetto ai compensi manager.

Ma anche a Como i pareri sono discordanti. Nella rete, come tra i sindacati e gli imprenditori.

Se passasse la consultazione popolare “Iniziativa 1:12”, in ogni impresa del Paese nessuno potrà guadagnare in un mese più di quanto il meno pagato dei dipendenti guadagna in un anno.

Si tira in ballo Adriano Olivetti per parlare di questo sistema, perché così si regolava nelle sue aziende: nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo.

Chiaro che se passasse, l’impatto simbolico sarebbe forte. E contagioso. Ma in Svizzera c’è preoccupazione, tanto che le possibilità di vittoria del sì sono ridotte, secondo i sondaggi .

Osserva Ambrogio Taborelli, past president di Confindustria: «Non ci dev’essere sproporzione tra ciò che si fa e ciò che si prende. Steve Jobs prendeva cifre incredibili, ma probabilmente se li meritava. Quando leggo invece di certi compensi nel pubblico, pensando a quali risultati, ecco il vero scandalo. Contano i risultati, nelle aziende si fa così. Anzi, anche quel coefficiente può essere troppo, se il manager non fa niente, o male».

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