Troppi turisti in provincia di Como, i servizi sono sull’orlo del collasso

L’allarme Dai trasporti al traffico, l’ex sindaco di Brienno: «Mai visto in tanti anni un sovraffollamento simile. Il territorio non è in grado di reggere certi numeri: ecco perché occorre limitare il turismo “mordi e fuggi”»

Il proprietario del ristorante “Crotto dei Platani”, consigliere ed ex sindaco di Brienno nonché consigliere a Villa Saporiti, Francesco Cavadini così inquadra un concetto - quello dell’overtourism ovvero del sovraffollamento turistico - con cui il nostro lago sta nuovamente facendo i conti, peraltro con un mese abbondante d’anticipo rispetto allo scorso anno; «Da Brienno a Como ieri (mercoledì, ndr) c’erano turisti, tra cui tante giovani coppie, ad ogni singola fermata di Asf presente lungo la Regina. Mai visto nulla di simile in tanti anni», L’affermazione perentoria, porta una considerazione: «Bisogna dare una risposta in termini di servizi a chi sceglie il nostro lago e le valli adiacenti, perché in questo mondo che anche attraverso i social corre veloce è fondamentale farsi trovare pronti in un momento strategicamente importante come questo».

Momento che impone anche delle scelte perché «convivere con almeno sei mesi di tutto esaurito ha tanti pro, ma anche alcune inevitabili criticità e i vostri articoli pressoché quotidiani della Regina paralizzata ne sono la conferma».

Guai in vista

Il “magic moment” del Lario è riassunto anche nel confronto con il 2022, con l’ago della bilancia di questo mese di maggio che pende verso l’anno in corso rispetto ai numeri registrati dodici mesi or sono. «Con il ritorno del sole e delle belle temperature i problemi naturalmente sono destinati ad accentuarsi - la chiosa di Cavadini -. Troppa gente e non solo troppi pullman significherà dover affrontare una serie di criticità, dalla mancanza di parcheggi a quella ormai cronica di personale, non facili da affrontare. Nessuno ha la ricetta. Diciamo che cominciare ad allentare la pressione sulla Regina, tramite l’ordinanza Anas, sarebbe un segnale importante».

Una soglia limite

«Va limitato il turismo “mordi e fuggi” che non significa - attenzione - il turismo di giornata. Parlo di quel turismo che non lascia traccia sul territorio, in termini di indotto, ma che però impegna a fondo strade, strutture e mezzi di trasporto. È il tempo delle scelte. Perché le nostre agende e i nostri calendari sono pieni e sopra certi numeri non si può andare, anche volendo. Le code alla Navigazione ne sono la conferma».

Per le scelte di campo in fatto di trasporti, il primo riferimento diretto è rivolto proprio alla NaviComo e ad Asf, che «pur mettendoci tutto l’impegno possibile, non hanno la soluzione a quell’overtourism citato poc’anzi a portata di mano. Aziende così grosse non fanno il paio con flessibilità. Sono convinto che ci aspettano mesi importanti - sotto il profilo economico e delle presenze -, ma che al tempo stesso accentueranno problemi che già l’anno scorso hanno rilevato la fragilità di un territorio che - lo ripeto - sopra certi numeri fisiologicamente non può andare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA