Zambrotta: «Gli svizzeri?
Non sono razzisti»

Nel dibattito sul referendum con lo stop agli stranieri interviene il calciatore, ora allenatore del Chiasso

Gli svizzeri non sono razzisti? Gianluca Zambrotta, campione del mondo nel 2006, difensore ex Juve ed ex Milan, attraversa ogni giorno il confine tra Italia e Svizzera per andare ad allenare il Chiasso, serie B elvetica.

Un frontaliere privilegiato, ma «siamo tanti italiani da me al magazziniere. E di discriminazione e di razzismo non ho mai avvertito il sentore, in questi mesi. Se è passato un referendum del genere, si tratta di lavoro, non di discriminazione. In Svizzera l’integrazione è un dato di fatto» .

E ancora commenta dopo il referendum: «Come me ne vedo tanti, di italiani, e in ogni settore. Se i numeri sono quelli che ho letto, un boom da 35mila a 85mila frontalieri negli ultimi anni, capisco la preoccupazione degli svizzeri. I quali al lavoro, e alle sue certezze sono molto attenti. Capisco, ma non condivido: se un lavoratore ha delle capacità, perché gli deve essere impedito di andare lì dove la sua opera è richiesta?» .

OGGI DUE PAGINE DI APPROFONDIMENTO SU REFERENDUM IN SVIZZERA E FRONTALIERI

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