Donne e giovani La svolta di Monti

Se è vero quello che diceva Alcide De Gasperi, e cioè che «Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista  alla prossima generazione», forse siamo sulla buona strada. L'ha imboccata ieri il senatore-presidente del Consiglio incaricato Mario Monti, che oggi ci dovrebbe dire chi vuole in squadra. Monti ha incontrato i rappresentanti del Forum nazionale dei giovani, del Forum del terzo settore e delle rappresentanti delle donne in politica e nel lavoro: quelli che di solito i politici sentono per ultimi perché, in linea di massima, non portano tanti voti.
Un buon segno? Speriamo, speriamo davvero perché De Gasperi quella frase l'avrà detta, occhio e croce, più di 50 anni fa e non l'hanno ascoltata in tanti. Ma dai, se è vero che per cambiare c'è sempre tempo, allora crediamoci un po'. Senza falsi entusiasmi, perché non è che è successo ancora nulla di stravolgente e ieri i mercati non hanno riso, ma un segnetto di novità forse c'è. E per non piangere troppo la botta di un'eventuale altra delusione teniamo le dita incrociate dietro la schiena.
Certo che incontrare subito giovani, donne, associazioni e volontari almeno fa bene allo spirito. Prima di incontrare queste parti, Monti ha detto: «Ascoltare quello che dicono i giovani e le donne vale anche qualche ora in più nelle consultazioni», l'avrà anche detto per farsi voler bene, ma intanto li ha ascoltati.
Pensandoci bene, forse quello che conta di più è che Monti ha ascoltato queste persone, non si è fatto ascoltare. Questa è già una piccola cosa nuova, forse è addirittura una cosa grande. Berlusconi chiedeva di essere ascoltato e dettava subito la linea, ai bambini consigliava di cercare di far soldi e alle ragazzine di sposare un ricco.
Beh, Silvio cercava la via corta, meglio essere ricchi che poveri. Monti al momento ascolta, poi probabilmente tornerà dai giovani, dalle donne e dai volontari a dire cosa pensa delle loro idee e quale strada vuole percorrere per far star meglio l'Italia. Il rischio è che la cosa vada per le lunghe: tu dici, io ti ascolto, penso alle tue parole e poi ci riparliamo, eh sì, fatti i soldi e sposato un ricco i guai, forse, si risolvono più in fretta. Bisogna però essere capaci di farlo e i fatti dimostrano che non è semplice.
Monti da economista e insegnante lo sa e ha perfino detto: «Quasi sempre quello che giova ai giovani giova anche al Paese e questo vale anche per le donne». Come suona strano, non siamo più abituati a queste cose. Brunetta ci ha abituati a sentire che i giovani e i poveri, quando va bene sono cialtroni. E le donne? Mah, c'è qualcuno che se ne è occupato ultimamente? Come no, qualcuno le ha invitate alle feste, ma le brutte e quelle che non ci sono state? Boh. Nelle ultime settimane sono scomparse anche le ministre. Dove sono finite?
Non c'è ancora nulla di cui gioire. Monti non è un ragazzino, la classe politica più vicina alla pensione che alla maggiore età e ci sono anche dei giovani che domani manifesteranno contro Monti perché lo ritengono bandiera dei baroni e dei banchieri. Però, tanti giovani, donne e volontari ieri hanno preferito chi li ascolta a chi gli chiede di ascoltare barzellette. Parola chiave: ascoltare.

Carla Colmegna

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