Sarebbe bello che anche noi, nell'augurarci reciprocamente una buona Pasqua, ricordassimo il perché festeggiamo questo "passaggio" (che è il significato letterale della parola Pasqua) e, soprattutto, perché desideriamo che questo celebrare sia "buono". Dovremmo farlo per un solo motivo: perché Cristo è veramente risorto, dopo aver sperimentato dolori e sofferenze inauditi, pur di donare a noi uomini il "passaggio" alla salvezza della vita eterna. E tutto questo lo ha fatto amandoci di un amore sconfinato, gratuito e liberante, senza chiedere assolutamente nulla in cambio.
La Pasqua ci ricorda che la gioia dei cristiani è una gioia vera, radicale, profonda. Ma non la s'improvvisa. La Pasqua ci chiede intelligenza di fede, impegno costante, forza di volontà, e grande vigilanza. Persino i discepoli - che tante volte avevano udito dalla voce di Gesù la profezia della sua Passione, Morte e Risurrezione - di fronte alla pietra rotolata e al sepolcro vuoto, rimasero incerti, impauriti, indecisi.
Quante incertezze, paure, indecisioni anche in questo nostro tempo! Penso alle tante famiglie in difficoltà, per le motivazioni più diverse: la mancanza del lavoro, le ombre sul mutuo per la casa, la malattia, l'educazione dei figli, le fatiche economiche in generale. Penso ai giovani, che troviamo seriamente compromessi nella progettualità per il futuro e che sperimentano, da troppo tempo, un senso di precarietà e finitudine che disorienta anche i loro affetti e la loro personalità. Penso al male, alle violenze, alle ingiustizie che imbruttiscono la società e il mondo.
Vorrei che in questa Santa Pasqua riuscissimo a vestire i panni dei discepoli di Emmaus. Se ne andavano a casa, delusi e scoraggiati. Ma uno strano viandante si accosta al loro cammino e pian piano mostra loro i motivi per sperare ancora. Così cambia il loro passo stanco e rassegnato in una corsa gioiosa per portare a tutti l'annuncio di un incontro che ha cambiato la loro vita
Anche quando ci sembra di aver perso tutto, di non avere più la forza di credere, di non sapere in chi riporre fiducia, ritroviamo il senso della vittoria dell'amore misericordioso, la fraternità che rinasce al di là di ogni peccato e di ogni egoismo, la bellezza dell'essere insieme e di volerci bene gli uni gli altri come ci ama Gesù!
Lasciamoci accompagnare da Lui, fondamento della nostra speranza, e ascoltiamolo mentre ci parla e ci spiega il vero senso della nostra tristezza e da essa ci libera!
L'ascolto della sua Parola è quanto di più prezioso possiamo esercitare in questi giorni santi. Il dono che ci deriva dalla meditazione della Parola è sempre sovrabbondante. Gesù saprà spiegarci che da ogni Passione, a partire dalla sua, può emergere una vita nuova, purificata dal peccato e più profondamente radicata nell'amore.
A tutti, di cuore, auguro una Buona Pasqua.
+ Diego Coletti
vescovo della diocesi di Como
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