Non ci sarebbe dunque da sorprendersi dinnanzi all'annuncio ufficiale di tale disimpegno al termine della stagione. In realtà, lo stupore c'è eccome. Perché questi ultimi due anni targati Bennet sono stati un concentrato di emozioni e di risultati. Alludiamo alla finale scudetto, a quella di Supercoppa, a due finali di Coppa Italia nonché allo splendido cammino percorso nei mesi scorsi in Eurolega. Insomma, una Cantù tanto forte e con un così pronunciato appeal era da un paio di decenni che non si manifestava.
Riscontri che nulla hanno a che vedere e spartire con la casualità, bensì diretta conseguenza ed emanazione di un preciso e ambizioso progetto societario che nell'Italia baskettara sono in molti intanto ad ammirare e poi a invidiare
Si deve dunque aver ben presente un tale contesto per spiegare il motivo per il quale la pur legittima decisione dell'azienda Bennet ha spiazzato un po' tutti. Per primo lo stesso club che si sentiva le spalle abbastanza coperte, dando pressoché scontato un altro anno assieme. Cala anche il sipario sul matrimonio che per la prima volta si era celebrato tra due eccellenze del territorio, ciascuna nel rispettivo settore, vale a dire sport e impresa.
A questo punto potrebbe addensarsi qualche nube sul futuro ad alti livelli della Pallacanestro Cantù poiché la ricerca di una nuova sponsorizzazione in tempi simili è sempre una bella rogna. Anche perché, per come ci si è fatta la bocca da queste parti, non è che ci si possa accontentare del primo che capita.
I competitor italiani di Cantù sono infatti Milano e Siena, entità dietro le quali fanno sfoggio di sé personaggi come Giorgio Armani e istituti di credito tipo Montepaschi. E allora per provare a resistere, ovvero continuare a essere alla loro altezza, è indispensabile procurarsi un abbinamento di una certa rilevanza. Senza scordarsi, tuttavia, che da quando è divenuta proprietaria della Pallacanestro Cantù la famiglia Cremascoli ne ha messi a palate di quattrini di tasca propria. Non certo per business ma per passione.
A tre giornate dal termine della regular season il team brianzolo è secondo in classifica e nonostante sia falcidiato da un'incredibile serie di infortuni non ha affatto riposto la propria comprensibile e motivata aspirazione di puntare per il secondo anno di fila alla finale scudetto. Da qui ai playoff restano ancora tre settimane. La fretta non è mai buona consigliera, eppure sarebbe auspicabile che nel frattempo Cantù risolvesse le problematiche connesse al suo prossimo status da single perché i paletti all'eventuale nuova vita di coppia vanno posti con una certa urgenza.
Fabio Cavagna
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