Quello che più conta, il rendimento del Btp a 10 anni è tornato sotto quota 6%, cioè sotto la soglia fatidica della paura e del rischio per la tenuta dei nostri conti pubblici e della sostenibilità del debito italiano. A spingere il fine settimana verso queste indicazioni positive una volta tanto non sono state le notizie che venivano da fuori (seppure ci sia stata ieri sui mercati ancora speranza su un esito non negativo delle elezioni greche di domenica), ma soprattutto le notizie interne. Prime fra tutte, il varo dell'ormai famoso decreto sviluppo da parte del governo. Archiviate le polemiche fra il ministro Corrado Passera e il viceministro Vittorio Grilli, si è assistito anzi ad un colpo di reni. Non solo è stato varato il decreto sviluppo, ma ha visto la luce anche un provvedimento per le dismissioni.
Alcune operazioni, le principali, sono soprattutto finanziarie: il passaggio di Fintecna, Simest e Sace dal Tesoro a Cassa depositi e prestiti (Cdp) vale una decina di miliardi che andranno ad alleggerire il debito pubblico entro la fine dell'anno. Un effetto discreto sul debito, ma si tratta in realtà di un'operazione finanziaria, non economia reale. Di diverso segno invece il fondo, sempre della Cdp, per le municipalizzate e le aziende degli enti locali: se dal punto di vista formale è un'operazione finanziaria, dal punto di vista economico accelera la privatizzazione di servizi locali soprattutto con la possibilità di aprire ai privati.
C'è poi un altro fondo che è stato creato ieri e che costituisce un passo avanti notevole: è quello sempre della Cdp per la cessione degli immobili demaniali. Costituisce una vera e propria innovazione nella fallimentare politica di cessione degli immobili pubblici realizzata negli ultimi dieci anni.
Per il resto, del decreto c'è da rilevare che se si era parlato solo di un provvedimento che si andava assottigliando di giorno in giorno soprattutto per carenza di risorse, nelle ultime ore c'è stato un soprassalto di orgoglio.
La presenza di entrambe le proroghe degli incentivi per le ristrutturazioni (sia quelle abitative sia quelle energetiche) rappresenta un piccolo segnale positivo, così come l'avvio dell'agenda digitale (con l'agenzia) che aveva conosciuto finora solo rinvii. Positivo il segnale dato con il credito d'imposta sulle nuove assunzioni di personale «altamente qualificato», così come i mini bond per le piccole e medie imprese o l'introduzione di una sorta di Chapter 11 nel diritto fallimentare italiano.
Lorenzo Pironi
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