I nodi
da sciogliere
sulla strada
del lago

  La definizione del limite massimo di velocità per una strada deve tenere conto di alcuni parametri fondamentali: l'intensità del traffico, la presenza di traffico misto, gli attraversamenti (pedonali e non) le aree di parcheggio e sosta adiacenti e, naturalmente, lo sviluppo geometrico con le relative curve, la larghezza della carreggiata e le pendenze.
Nel caso di strade "consolidate", come la Regina, è di grande importanza la possibilità esaminare le sue condizioni, la sua storia, soprattutto per tener conto della eventuale pericolosità intesa come numero e gravità degli incidenti. Ma attenzione: queste circostanze nefaste vanno ben esaminate per evitare di includervi gli incidenti provocati da veicoli che stavano superando i limiti prescritti. Chi ha superato, ad esempio, gli attuali 70 km/h avrebbe superato anche i proposti e probabili 50 km/h e perciò l'incidente sarebbe avvenuto in ogni caso.
Èpresumibile che coinvolgendo le autorità comunali attraversate dalla Regina, con le loro polizie locali, il quadro della situazione dovrebbe avere contorni ben definiti. Attualmente i limiti di velocità vigenti sono confusi e, talora contraddittori, ma non nelle poche zone quasi extraurbane dove vige il limite dei 70 km/h, bensì in tutta quella miriade di attraversamenti di aree di notevole densità abitativa dove i 50 km/h sono spesso un'utopia; diremmo anche che lo sono per fortuna, in quanto dalle caratteristiche e numerose viuzze laterali che si affacciano sulla strada principale, tutte senza marciapiedi, possono uscire improvvisamente dei pedoni. Con questa tipicità sono successi molti incidenti e tra questi alcuni mortali. Pensate che l'urto con i pedoni è valutato e collaudato dalle case automobilistiche con manichini antropomorfi, per non provocarne il decesso alla velocità di 5 km/h.
Quello che manca sulla Regina, a nostro parere, è l'esistenza di riferimenti, in questo caso limiti di velocità, certi e attendibili: di quelli ben visibili, il cui superamento comporta la quasi certezza della sanzione. Invece, come praticamente tutti sanno, i numerosi cartelli che all'inizio delle aree urbane segnalano il "controllo elettronico della velocità" non hanno alcun riscontro nella realtà dove stando alla illuminazione notturna assai debole non manca solo l'elettronica ma anche l'elettricità. Inoltre, se i numerosi cartelli che per lavori, cantieri o altro, segnano i 10 o 20 km/h di velocità massima sono, ovviamente, disattesi  (anche una bicicletta da donna in azione fa fatica a rispettarli) è conseguente, e talora quasi scusabile, che gli automobilisti si sentano dispensati dall'osservare anche gli altri, da 50 km/h. Abbiamo tutti osservato come gli automobilisti stranieri, specie se nordici, sono spesso puntigliosi nel rispettare anche i "nostri" cartelli più assurdi in quanto, a casa loro, i segnali sono collocati a rigor di logica e sono fatti rigorosamente osservare. Da vengono qualificati come "imbranati" e si superano alla prima occasione, che ci sia (c'è sempre) o non ci sia il divieto di sorpasso.
Pertanto è qui che si deve incidere con determinazione per risolvere i veri problemi e le vere pericolosità della Regina. Ridurre i limiti di velocità da 70 km/h a 50 km/h in quei tratti non diminuirà sensibilmente il numero e la gravità degli incidenti se contemporaneamente e diremmo invece, non si agisce con determinazione e buona volontà nel risolvere i veri punti critici di una viabilità in gran parte compromessa.
Carlo Sidoli

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