Un viaggio a ComoNext è un vaccino, un'iniezione non di ottimismo - perché quello facile aiuta solo a sprofondare - bensì una dimostrazione di ciò che sappiamo ancora fare. Tutti insieme, ed è questo il bello. Una storia di tutti i giorni, mica una favola, che vede unirsi gli sforzi di storici imprenditori. Fedeli alla propria vocazione industriale e al territorio, ma non arroccati a un mondo che la crisi ha divorato senza pietà. Piuttosto, hanno spinto lo sguardo avanti e hanno aperto la porta alla ricerca e alle idee.
In Italia si grida spesso alla fuga dei cervelli e le statistiche ci mostrano quante energie fresche stiamo perdendo, giorno dopo giorno, spingendole a lavorare all'estero dove ci sono meno gabbie e più riconoscimenti. Como può affermare di procedere controcorrente, perché si sta impegnando per tenerli stretti: per questo motivo, camminare tra le sale riunioni, gli spazi ricavati per le aziende, i laboratori dal profumo avveniristico rappresenta davvero una medicina. Si incontrano tanti volti di ragazzi, concentrati su un computer, su un progetto o ad ascoltare un resoconto, pronti a offrire uno spunto in più.
Non è solo questione di età, di un generico «Avanti i giovani», insomma, ma il concetto cruciale del mettere insieme persone e forze, da più punti di vista. Unire generazioni, mischiare esperienze in un sano confronto, congiungere piani differenti: perché si offrono spazi come pure si aiuta a combattere la rompiscatole per eccellenza nei casi delle start up, ovvero la burocrazia. E ancora, andare oltre nello svecchiamento di mentalità e mostrare alle stesse imprese che in certi casi per aggredire il mercato la squadra è l'unica salvezza. Meglio offrire un pacchetto completo, che un segmento di prodotto; se si vuole poi varcare il confine, il team fa definitivamente la differenza.
Nel Parco scientifico tecnologico di Lomazzo si può respirare a pieni polmoni e uscire più forti, per affrontare l'altra faccia della medaglia: una disoccupazione crescente che pesa sui giovani o la precarietà che mette in crisi chi vuole cominciare un cammino lavorativo, ma si trova sempre alla casella di partenza, bloccato da un crudele sortilegio.
L'abisso è sempre lì e le storie delle aziende in difficoltà ancora in questi giorni (e nessuno si illude che siano finite) lo dipingono in tutta la sua grandezza. Ma a Lomazzo ci sono mattoni importanti. Anzi, sono di un materiale speciale, prezioso. È come se si fosse costruito un ponte d'oro al nemico che, se non fugge, almeno è sfiorato da qualche esitazione: perché lì è difficile non credere che il futuro sia di questi ragazzi, delle imprese che nascono e di quelle che investono nella ricerca. E che possa aiutare anche gli altri a risalire dal vuoto.
Marilena Lualdi
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