Così quando a scuola ha cominciato a circolare la parola "dematerializzazione" in tanti si sono preoccupati di capire. Dematerializzazione significa eliminare la carta e passare alla digitalizzazione totale e globale o come dice il burocrate: limitare sempre più l'uso della documentazione cartacea nella pubblica amministrazione.
Bella come iniziativa!
Allora le segreterie delle scuole dovrebbero essere informatizzate al meglio e il sistema del ministero dovrebbe reggere gli accessi e non collassare ogni tre per due. Comunque sia… nelle scuole piccole ci si organizza per ottemperare sempre più alla direttiva ministeriale: circolari e comunicazioni arrivano sul pc dei docenti, ci si colloca sul portale "Scuola in chiaro", il sito web è aggiornato.
Chi ha verificato che le direttive ministeriali siano state applicate dalle Alpi alle Piramidi e quindi tutta la scuola è pronta ad affrontare lo step successivo? Nessuno, e forti di questo dato, a dicembre, il ministero lancia le iscrizioni on line per Primarie e Secondarie di primo e secondo grado. Cioè per tutti.
L'iscrizione on line coinvolge un gran numero di famiglie, parecchie delle quali non padroneggiano a sufficienza l'italiano, e non si deve pensare solo agli stranieri. Si deve invece fare riferimento anche a quella fetta di popolazione che è analfabeta di ritorno, a quelle persone che non possiedono il pc, che non hanno il collegamento ad internet oppure l'abilità digitale necessaria ad eseguire correttamente l'operazione. Le famiglie devono essere aiutate ed è quasi certo che le segreterie degli istituti avranno il loro bel da fare. Il personale di segreteria non si può preparare in anticipo, provando per esempio la procedura: il sito è inaccessibile sino al 21 gennaio.
Non va dimenticato poi l'aspetto della scelta, la famiglia che iscrive il proprio figlio on line lo fa in tutta libertà, scegliendo la scuola che preferisce, per affinità elettiva, per sentito dire, per comodità e indicando una seconda opzione, una scuola di riserva. Alla data di chiusura, il 28 febbraio, nulla sarà certo. Gli istituti dovranno fare i conti confrontando i numeri degli iscritti, lo spazio a disposizione, i criteri del consiglio di istituto per la formazione di eventuali graduatorie, la comunicazione alle famiglie che dovranno essere dirottate sulla seconda opzione… Perché spingere così l'acceleratore?
Carta, addio. Il nuovo anno scolastico inizia sotto il segno della digitalizzazione e dematerializzazione. Obiettivo, liberare aule e segreterie scolastiche da faldoni e fotocopie e ridurre, fino ad eliminarle del tutto, le spese sostenute dalle scuole per l'acquisto di documenti cartacei per la gestione amministrativa. Sante parole, ma non proprio vere al cento per cento. Gli istituti hanno il dovere di protocollare ogni domanda di iscrizione che deve essere quindi prodotta in cartaceo e sistemata nei faldoni.
C'è da sperare che anche questa iniziativa non si trasformi, per la scuola nell'ennesima Caporetto, non se lo meritano gli alunni e non se lo meritano le persone che quotidianamente investono per migliorarla.
Grazia Mauri
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