Como e Lecco, i Promessi Sposi rivisti dal Manzoni

Avete presente Renzo e Lucia? Sì, sì, quelli dei Promessi Sposi. E quel famoso ramo del lago di Como e don Abbondio, e l’Innominato, e la Monaca di Monza? Oh, Gertrude...

Un nuovo Manzoni ci vorrebbe per raccontare in modo suggestivo, anzi romanzesco, le novelle nozze tra Como e Lecco. C’è materiale intrigante tra le pieghe di questa storia dove la parte del cattivo non spetta certo a Renzo ma a Renzi.

Questo tirare per la giacchetta il grande Alessandro è solo per spiegare con un tocco malandrino quanto sta avvenendo tra Como, Lecco e Monza. Una storia lunga.

Ne hanno parlato con passione interlocutori molto qualificati ieri mattina a Lariofiere in un convegno promosso dalla Bcc Alta Brianza del presidente Giovanni Pontiggia. Il sociologo Aldo Bonomi ha suggerito di ragionare sui territori e su quella “provincia alpina” che potrebbe e dovrebbe dialogare con Milano.

In sintesi la questione è: posto che il signorotto di Firenze vuole usare l’accetta con i cosiddetti corpi intermedi della società, come resistere e possibilmente governare il cambiamento?

Il tema osservato con le lenti della politica e dell’economia rischia di apparire un tantino noioso. Allora banalizziamo. Le comunità sono composte da persone, famiglie, associazioni, imprese. Sono un corpo e in quanto tale hanno bisogno di un vestito che le tenga comodamente insieme.

Ora il problema è che queste nostre comunità sono cresciute enormemente e si sono sviluppate con una velocità pazzesca. Tutta colpa della globalizzazione, della liberalizzazione degli scambi commerciali mondiali, delle nuove tecnologie, di internet e altro ancora.

In breve è successo che il corpo delle comunità è profondamente mutato mentre l’abito che le teneva insieme improvvisamente è diventato vecchio. Per abito intendiamo le Province, le Camere di commercio, le associazioni di categoria basate proprio su ambiti territoriali fissati nell’Ottocento (vedi Prefetture e Province) e del Novecento (Camere di commercio e associazioni). Poiché nessuno è bravo a fare il sarto di se stesso, ecco spuntare il Renzi fiorentino a obbligare i nostri territori a rifarsi l’abito.

Già, ma come? E che dimensione deve avere? Prendiamo le misure con il metro e fissiamo le distanze sommando provincia a provincia o immaginiamo un nuovo modello a prescindere dalla cartina geografica?

Ecco nel convegno di ieri mattina “Accorpare per garantire un maggio sviluppo. Quali prospettive per il mondo bancario locale alla luce del riordino delle Camere di commercio di Como, Lecco e Monza” si è proprio discusso del nuovo abito per le nostre comunità. Il bello è che Como e Lecco hanno capito che è meglio tornare insieme. Ma non come prima. Ora si punta a una famiglia allargata: c’è Monza Brianza che seduce e chissà... anche Varese schiaccia l’occhiolino. Accasarsi conviene a tutti: nessuno vuole fare la fine del vaso di coccio tra vasi di ferro.

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