Dai primini ai campioni
vola così Comonext

Tel Aviv è spesso incoronata come la capitale più calda per le start up, il regno della tecnologia e dei giovani.

I campioni, insomma. Che adesso vogliono prendere casa anche a ComoNext. La trattativa con un’azienda israeliana e altre tre sempre domiciliate all’estero racconta un fattore determinante sul Parco scientifico tecnologico di Lomazzo. A prescindere dal buon esito o meno, rivela che ormai questa realtà di Como esercita un crescente fascino anche oltre confine.

Ci sono aziende che chiedono spazi in affitto. E ci sono le start up, sempre più numerose e sempre più legate dal web che è il fattore chiave del presente, non del futuro.

Sono i primini, per così dire, e tra coloro che stanno per varcare la soglia dell’ex cotonificio ci sono quelli destinati a diventare campioni. Qualcuno ha già compiuto il salto a ComoNext. È nato lì grazie a un’idea convincente, ci ha creduto e si è lasciato guidare, anche grazie al pool di imprenditori di Como Venture: pure loro campioni, nelle loro attività e ora desiderosi di seminare positività nel loro territorio.

La stella dell’anno concluso è D-Orbit, la società che è riuscita già a vedere decollare fuor di metafora il dispositivo “recuperasatelliti”. Un primo test in Russia si è confermato una grande soddisfazione per questi giovani. Che quando finirono sotto i riflettori, poche settimane fa, accolsero emozionati i media nel loro “scantinato”. Stile Silicon Valley, si commentava.

Lo scantinato in questione è uno spazio luminoso, poiché ci sono ampie vetrate che si affacciano sull’esterno e in fondo sulle tracce della storia dell’ex Somaini. Ma non perché a Lomazzo si vogliano fare le cose in grande. Si è proceduto passo dopo passo, adattando gli spazi e progettando con estrema prudenza.

Directa Plus - l’azienda che è una star celebrata grazie alle nanotecnologie e al grafene - si è adeguata ad avere anche laboratori su piani separati provvisoriamente. Con l’intervento sull’edificio riservato prima alle conferenze, può riunirsi a tutti gli effetti.

In fondo, è questo il bello, il motore del Parco: primini e campioni, sono ugualmente importanti, considerati.

Che dall’estero si guardi con interesse a come si sta operando a Lomazzo, è un risultato di prestigio. Ma poi perché il segnale offre ulteriori stimoli, diventando una sferzata di energia per i giovani (e non solo, a dire il vero, le idee non hanno età) che stanno entrando in questo universo.

Settori nuovi, altri antichi che sanno rigenerarsi parlando un linguaggio differente, quello delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Anche questa è una forma di convivenza fruttuosa. Avviene in Israele, in America, in Cina, in diverse parti del mondo. E ora a Como, che sa attirare con orgoglio in uno dei suoi luoghi della memoria produttiva. Che, soprattutto, è capace di dare ancora speranza ai giovani.

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