Tragedia al passaggio a livello
Forse è stato un errore umano

Pontida, probabilmente un comando errato ha aperto le sbarre prima del passaggio del treno

Prevale l’ipotesi dell’errore umano sull’incidente di ieri mattina a Pontida lungo la linea ferroviaria Lecco-Bergamo. Le indagini della Polfer di Bergamo e del pm Maria Cristina Rota hanno fatto emergere due certezze: la sbarra del passaggio a livello si è senza dubbio alzata prima del transito del treno Bergamo-Lecco e il macchinista aveva il segnale verde. Ieri mattina non avrebbe funzionato un pedale posizionato sui binari e che fa rialzare le sbarre in automatico dopo il passaggio del treno, creando problemi alla circolazione sulla strada già prima dell’incidente costato la vita a Umberto e Claudio Pavesi.

Per questo - anche se l’ipotesi resta da confermare - qualche addetto della stazione precedente, quella di Ambivere, sapendo di questo guasto, potrebbe aver azionato il tasto di apertura del passaggio a livello di Cà de Rizzi, calcolando però male i tempi.

Se l’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli inquirenti venisse confermata, emergerebbe che l’incidente poteva essere evitato per una questione di pochi secondi. L’addetto della stazione di Ambivere avrebbe ipotizzato che il treno, che viaggiava regolarmente a 90 chilometri orari, avrebbe impiegato 30 secondi a percorrere il tratto dalla stazione al passaggio a livello: motivo per cui, trascorso quel tempo, avrebbe fatto alzare manualmente, dalla stazione, le sbarre. Il treno ci ha però impiegato qualche secondo in più a percorrere la tratta, così le sbarre si sono alzate proprio quando il convoglio ha raggiunto il passaggio al livello di Cà de Rizzi, centrando in pieno l’ambulanza che stava dunque attraversando i binari in quell’istante.

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