Addio a Dossena,
sindaco d’altri tempi

Lambrugo: aveva 75 anni, alla guida del paese per due mandati fino al 2013. Ricoverato per un malore a ottobre

Il paese piange lo storico sindaco, Leonardo Dossena, 75 anni, che è deceduto ieri nel pomeriggio. L’ex primo cittadino aveva avuto un malore ai primi di ottobre ed era stato ricoverato: ieri il decesso, che ha generato commozione ieri sera, quando la notizia si è sparsa per il paese.

Lo scorso 6 ottobre l’ex sindaco aveva compiuto gli anni: fu alla guida del Comune per ben due mandati, dal 2003 al 2013. Carattere coriaceo, era il classico amministratori d’altri tempi, amante della battaglia politica, condotta fino in fondo, in modo schietto e diretto. Orgogliosamente di sinistra, aveva un’ampia capacità di sintesi e sapeva dialogare con tutti: era riuscito a mettere insieme un gruppo civico eterogeneo, con persone di diversa estrazione politica e sociale, e a vincere due elezioni consecutivamente: la prima col 54,2 per cento dei voti, nel 2003, e la seconda, nel 2008, con un ampio plebiscito che lo aveva portato alla riconferma con il 68,2 per cento dei voti.

Il ricordo di avversari e colleghi è commosso in queste ore: «Esprimo cordoglio sincero a tutta la famiglia: al di là delle idee che spesso ci hanno visti contrapposti, Leonardo Dossena merita la riconoscenza e il ricordo grato di tutto il paese», commenta il successore Giuseppe Costanzo, attuale capogruppo di minoranza.

Anche l’attuale sindaco Sala lo ricorda con affetto: «Se n’è andata una persona che per tanti anni è stata un vero punto di riferimento per la nostra comunità: un periodo che abbiamo condiviso e del quale mi restano tanti ricordi. E’ grazie a lui che ho capito come approcciarmi alla pubblica amministrazione, imparando tantissimo. Tutte conoscenze che mi sono servite anche per la mia crescita professionale, non solo personale, e che sono tornate utili oggi, dal momento in cui sono diventato sindaco. Lo potrei definire un “burbero buono”: era molto determinato: ogni tanto nascondeva il suo cruccio dietro ai suoi inconfondibili baffi, ma in realtà amava molto la convivialità ed era un uomo di spirito». (Simone Rotunno)

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