Centrale idroelettrica a sorpresa
Dopo 9 anni i lavori a Merone

Aperto il cantiere dell’impianto del Maglio: sfrutterà un salto d’acqua di 2,3 metri. Mai annunciato, il progetto è del 2013. I gestori: «Energia pulita, siamo disponibili a un incontro»

Una piccola centrale idroelettrica pensata utilizzando il principio della vite di Archimede è in realizzazione sulla cascata nella zona del Maglio.

Si tratta di un salto d’acqua del Lambro di due metri e 30 centimetri circa, la nuova centrale va ad inserirsi dove storicamente ce n’era una al servizio di un’azienda tessile e per questo una concessione era già in essere. Come logico l’intervento, con il taglio della vegetazione, non ha lasciato indifferenti alcuni residenti e si è alzata la polemica.

Ad occuparsi dei lavori della centrale di proprietà privata una piccola azienda che in realtà si occupa principalmente di metalmeccanica ma che ha già un impianto idroelettrico sul fiume Tanaro a Barbaresco in Piemonte. L’azienda lavora al progetto da tre anni ma è subentrata ad un’altra realtà che ha fatto partire l’iter per la concessione nel lontano 2013.

L’amministratore unico della Gimec Gianmario Morand i racconta la filosofia dietro l’intervento di Merone: «Noi in realtà siamo un’azienda metalmeccanica ma ci piace molto il concetto di energia pulita – spiega Morandi -. Per questo motivo abbiamo ritirato un iter precedente per una piccola centrale idroelettrica appunto a Merone».

«Si tratta di una richiesta avanzata nel 2013, noi siamo subentrati da tre anni e abbiamo potuto iniziare a lavorare solo questa settimana. C’è un incredibile mole di autorizzazioni dietro». La scelta di Merone è dettata da una concessione già esistente: «L’azienda tessile aveva una concessione per una turbina, parlo di diversi anni fa, questo facilitava l’iter che ha avviato chi ci ha preceduti, noi siamo subentrati al progetto anche perché c’è una procedura molto complessa dietro con un investimento ingente che non si ripaga neppure in 10 anni di funzionamento».

Dalla Gimec entrano poi nel tecnico dell’intervento: «La produzione media oraria è di 70 kwh che rappresenta l’illuminazione necessaria per un quartiere e con le norme attuali l’energia elettrica viene rimessa nella rete».

E aggiungono: «La produzione annua stimata è di 450.000 kwh. È prevista la sostituzione e l’ammodernamento delle due vecchie paratie esistenti sulla traversa e la realizzazione di una scala per la risalita dei pesci. Il deflusso minimo è di 623 litri/secondo più 100 litri/secondo per la scala di risalita dei pesci e il salto è di 2,28 metri».

I lavori sono iniziati questa settimana e non mancano le polemiche.

Morandi spiega: «Noi eravamo disposti a spiegare alla comunità il nostro progetto e lo possiamo fare ancora. Ci siamo sempre confrontati per tutto l’iter con gli enti superiori, il nostro fine e valorizzare il territorio. Abbiamo trovato una discarica dove abbiamo realizzato la strada e abbiamo ripulito tutto. Logico che per arrivare al punto in cui interveniamo serve creare una strada ma sarà un passaggio utile anche ad altri».

E conclude:«Abbiamo dovuto rispettare mille vincoli, ad esempio siamo partiti ora con i lavori perché prima era periodo di nidificazione. Spesso si critica senza cognizione di causa».

Giovanni Cristiani

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