Chi sono i consiglieri comaschi? Tra nuove entrate e vecchie conoscenze

Regionali Due conferme e tre volti nuovi: da dove vengono e di cosa si occupano gli eletti al consiglio regionale da Como

Chi sono quindi i cinque consiglieri che rappresenteranno in Regione la provincia di Como? I numeri di ieri hanno portato ad approdare in consiglio regionale, insieme a due volti già noti in Regione, Alessandro Fermi e Angelo Orsenigo, tre new entry.

Anna Dotti, il ritorno di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale: Como c’è.

Per Fratelli d’Italia, con 3422 voti, Anna Dotti che ha superato sia Stefano Molinari (2903 voti) che Edgardo Arosio (2286 voti). Dotti dal 2019 è sindaco di Argegno, comune dove le preferenze date dagli elettori a Fratelli d’Italia sono state significative, 69,84%. «Sono contenta - sono state le sue prime parole a La Provincia - perché è un buon risultato anche per il partito. Abbiamo nuovamente un rappresentante di Fratelli d’Italia in consiglio regionale dopo cinque anni e quindi possiamo, come provincia, tornare a dire la nostra».

Gaddi: «Il mio risultato? Il riconoscimento del bene fatto»

Per Forza Italia invece il candidato preferito degli elettori della provincia di Como è stato Sergio Gaddi che nel capoluogo comasco è stato per dieci anni assessore alla cultura, tra il 2002 e il 2012. Gaddi dal 2012 al 2017 è stato consigliere comunale di opposizione.Gaddi ha ottenuto 1804 voti, superando i 1305 di Andrea Ballabio e i 751 di Elena Borghi. Gaddi ha incassato un significativo tesoretto di preferenze in città, dove è molto conosciuto dai comaschi. «Aver preso l’84% dei voti di Forza Italia in città mi onora - ha raccontato nella tarda serata di ieri a La Provincia - e mi riempie di responsabilità, è il riconoscimento del lavoro per il bene comune fatto in tanti anni».

Marisa Cesana è senza dubbio il nome che ha più colto di sorpresa gli elettori così come gli altri candidati al consiglio regionale. Sindaco di Monguzzo, Cesana era candidata per la lista Lombardia Ideale - Attilio Fontana Presidente (quinto partito più votato in provincia) e ha ricevuto 654 voti. La sua nomina è avvenuta grazie al meccanismo dei cosiddetti “resti” che regola le elezioni regionali.

La riflessione di Orsenigo: «Perchè così tanti elettori non hanno votato?»

Più noto invece il nome di Angelo Orsenigo, residente a Figino Serenza dove è stato anche sindaco nel 2009 e poi rieletto nel 2014, mentre dal 2018 è stato eletto come consigliere regionale con il Partito Democratico. È membro della segreteria provinciale del Partito Democratico e poi segretario della Federazione provinciale comasca del Partito Democratico dal 2015. «Queste elezioni hanno dato il loro responso, c’è chi ha vinto e chi non ha raggiunto l’obiettivo. Si tratta di un dato molto netto, in continuità con il passato, espressione della volontà popolare che è sempre indiscutibile e intoccabile - le sue parole in risposta alle domande a caldo nella serata di ieri - Il grande rammarico è assistere a una partecipazione al voto così bassa. Su questo occorre una riflessione profonda: perché un numero di elettori così alto non è andato a votare?».

Il record di Fermi e la rimonta della Lega

Alessandro Fermi infine è stato il candidato di centro-destra più votato in tutta la Regione con i suoi 13.883 voti. Fermi correva per la Lega, partito al quale è passato nel 2021 dopo essere stato eletto con Forza Italia nel 2018. Per dieci anni in consiglio regionale, Fermi è stato prima sottosegretario del consiglio regionale e poi presidente per cinque anni. In passato è stato sindaco di Albavilla e assessore provinciale. presidente consiglio regionale per cinque anni, eletto con forza italia nel 2018 è passato alla Lega nel 2021, prima di essere presidente è stato per cinque anni sottosegretario del consiglio regionale. Di fronte ai suoi quasi 14mila voti Fermi ha reagito così: «Per me è un risultato pazzesco, che va oltre le mie aspettative. Mi fa solo piacere che così tante persone mi abbiano votato e abbiano contribuito quindi al risultato della Lega, che per me vale doppio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA