Erba, addio a Cavenaghi
colonna del Masigott
«Una persona splendida»

Choc tra gli amici per l’improvvisa scomparsa

Era uno dei principali animatori del Masigott, un prezioso collaboratore della parrocchia di Santa Maria Nascente e dell’Università della Terza Età, consigliere comunale nei primi anni Duemila.

Cesare Cavenaghi è morto all’alba di sabato 29 gennaio, colpito da un malore nella sua abitazione di piazza del Mercato.

Il funerale è in programma lunedì 31 gennaio alle 14.15 nella sua amata chiesa di Sant’Eufemia, a pochi passi da casa. Cavenaghi aveva 75 anni e si è sentito male poco dopo le 5, colpito probabilmente da un infarto.

I soccorritori lo hanno raggiunto nella sua abitazione e hanno cercato invano di rianimarlo: purtroppo non c’è stato nulla da fare. Lascia la moglie Giuseppina, i figli Matteo ed Eugenio e i tanti parenti stretti di una grande famiglia.

La notizia ha iniziato presto a circolare tra i tanti amici di Cavenaghi. Mario Chessorti e Antonio Frigerio , presidente e segretario dell’associazione Quei del Masigott, sono costernati.

«Cesarone era vicepresidente del nostro sodalizio - dice Frigerio - ma prima di tutto un amico. Ha messo moltissimo impegno nell’organizzazione della storica sagra di piazza del Mercato, il Masigott perde purtroppo un’altra colonna».

Cavenaghi era un volontario molto attivo della parrocchia di Santa Maria Nascente e in particolare si occupava della chiesa romanica di Sant’Eufemia.

«Venerdì - racconta Frigerio - ha fatto sapere che il giorno successivo non sarebbe stato presente alla messa perché non si sentiva bene, non avrebbe potuto aiutare a sistemare tutto per l’arrivo dei fedeli. Poche ore più tardi è morto improvvisamente. L’ultima preoccupazione è stata per la sua chiesa».

Tra il 2002 e il 2007 è stato consigliere comunale di maggioranza sotto il sindaco Enrico Ghioni. «Veniva dalla tradizione democristiana - dice Ghioni - e lo ricordo come un amico silenzioso che si è tanto speso per la sua città. Lo ha fatto in politica, ma soprattutto da volontario per la chiesa e per l’Università della Terza Età, faceva parte del consiglio direttivo. Cercava sempre di andare d’accordo con le persone, sapeva ascoltare e trovare una sintesi. È un altro pezzo della vecchia guardia erbese che se ne va».

Il presidente Matteo Redaelli esprime le condoglianze a nome di tutto il consiglio comunale. «Era una persona splendida innamorata di Erba, sempre pronto ad aiutare nel silenzio le persone in difficoltà. Uno spirito solidale che lo ha portato a collaborare con la parrocchia, per occuparsi in particolare della sua amata Sant’Eufemia».

(Luca Meneghel)

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