I comaschi a San Siro
per Springsteen

Questa sera e martedì gli attesissimi concerti

Appassionati in coda da giorni per un posto sotto il palco

Nel 2013 aveva concluso il suo quinto concerto a San Siro con una promessa e un atto d’amore. La promessa: ci rivedremo. L’atto d’amore: «Ho suonato in tanti luoghi nella mia carriera, ma questo posto non lo dimenticherò mai».

Tre anni dopo rieccoci ancora qui, per rinnovare quella passione scattata nel 1985, alla prima data italiana di Bruce Springsteen.

The Boss is back. Per due magiche notti milanesi: stasera (inizio ore 20, sold out da mesi) e martedì 5 (stessa ora, identico tutto esaurito). Bruce e quell’inossidabile macchina da rock che è la E Street Band sono in Europa da metà maggio, quando al Camp Nou di Barcellona regalarono tre ore e mezza di energia, passione e festa nella prima data continentale della riedizione del “The River Tour” trentacinque anni dopo.

In realtà dell’album Bruce sta regalando poco al pubblico europeo. Una scelta che ha suscitato – evento più raro di un’eclisse lunare la notte di Natale – qualche critica tra gli esigenti fan.

Che San Siro sia una data speciale per Bruce e il suo pubblico lo dimostrano: la quantità di spettatori provenienti da tutta Europa e non solo (ci sono fan da Spagna, Francia, Germania, Inghilterra, Belgio, Grecia, Stati Uniti), il tutto esaurito che si è consumato in pochissime ore quando la Barley Arts ha messo in vendita i biglietti, ma anche i tweet con l’hashtag #therivertourmilano che stanno affollando la rete.

L’attesa è spasmodica, anche tra i molti fan comaschi. Ci sono appassionati in coda da giovedì per garantirsi un posto sotto il palco (apertura cancelli dalle 15, tutte le info in una app per android e iphone: “The river tour Italy”). Amy Aiello Lofgren, la moglie del chitarrista del rocker del New Jersey, definisce San Siro la Mecca degli sprinsteeniani. Una Mecca che torna ad accogliere - forse per l’ultima volta - il più grande perfomer live di tutti i tempi.

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