Il Pd erbese sembra quello di Roma
Tutti contro tutti verso le elezioni

L’ex segretario Spagnuolo avverte: «Con le primarie avrei sostenuto chiunque. Rinunciando alla consultazione il vincolo di lealtà viene meno». Ghioni: «Decide il circolo»

MicheleSpagnuolo ed Enrico Ghioni come Matteo Renzi e Pierluigi Bersani?

Il paragone è azzardato, ma al pari del Pd nazionale anche sul circolo erbese dei democratici aleggia lo spettro della scissione. La prossima settimana i tesserati dovrebbero scegliere il proprio candidato sindaco: nessuno dei “papabili”, a partire dall’ex segretario Spagnuolo, esclude di mettersi in proprio nel caso in cui venisse designato un candidato sgradito.

Il rischio emerge chiaramente dalle riflessioni di Spagnuolo, che torna a parlare dopo le dimissioni da segretario. «Ho lasciato il mio incarico perché sono sempre stato un sostenitore delle primarie - dice - e la mia linea è stata bocciata dal circolo.».

Se i 34 tesserati del circolo erbese finiranno per scegliere Ghioni come candidato, insomma, non è escluso che Spagnuolo - con un importante pacchetto di voti personali - possa decidere di fare armi e bagagli per trasferirsi in una lista civica.

E se invece si verificasse lo scenario opposto, come reagirebbe Ghioni? L’ex sindaco, che quest’anno non ha rinnovato la tessera del Pd anche se è capogruppo in consiglio comunale, è molto più cauto. «Io non ragiono con i se - dice - stiamo a vedere che cosa succede prima di pensare al dopo. Credo che la prossima settimana da parte del circolo emergerà l’indicazione del candidato: a quel punto farò le mie valutazioni».

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