In coda sui monti
Assalto al San Primo

Una domenica più “bianca” che gialla con centinaia di erbesi che hanno preso d’assalto le varie località. Il sindaco di Sormano chiama i carabinieri e chiude la provinciale: troppe auto parcheggiate sulla strada

In coda per raggiungere la croce in cima al Monte San Primo come fosse l’ingresso di un supermercato. A volte un’immagine vale più di mille parole, il monte completamente bianco per la presenza della neve con decine di persone indaffarate con bastoncini e ramponi.

Un assedio quello degli erbesi - e non solo loro - al Triangolo Lariano se è vero che alla Colma di Sormano è stato necessario chiudere la provinciale per gran parte della mattinata per il numero incredibile di auto in transito e parcheggiate un po’ dove capitava. Un assedio anche alla foresta dei Corni di Canzo con tutti i parcheggi pieni e centinaia di persone sui sentieri principali che portano a Prim’Alpe, Second’Alpe e Terz’Alpe.

Una ottima ripartenza, se vogliamo trovare un aspetto positivo, per i ristoranti della zona, in particolare quelli più in quota. Meno le presenze nei paesi – da Erba a Canzo – e anche al Segrino sebbene fosse ben frequentato. Auto insomma parcheggiate ovunque alla Colma e da qui si possono raggiungere diversi monti della zona, tra cui il San Primo naturalmente, auto ovunque anche a Gajum a Canzo da dove partono i sentieri che percorrono i boschi dei Corni di Canzo. Molte le persone, le famiglie, sui sentieri con la presenza anche della polizia locale che cercava di regolare con logica difficoltà il traffico in transito e far rispettare le limitazioni.

Se i monti sono stati presi d’assalto, come si diceva, è andata decisamente meglio nei paesi dove c’era di certo una vitalità quasi dimenticata nei giorni del confinamento. Anche sul Lago del Segrino un buon numero di presenze ma abbastanza nella norma considerata la domenica di bel tempo. Rallentamenti sulle strade principali.

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