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Martedì 10 Novembre 2009
Asilo, ma quanto mi costi
E tornano di moda i nonni
Sono sempre più numerosi i comaschi che per accudire i figli e non perdere il lavoro si rivolgono ai nonni. Quello delle tariffe degli asili nido è un tema scottante, soprattutto se si pensa che, in alcuni casi, la retta che si arriva a pagare arriva anche ai 600 euro annui. Ecco così che fioriscono le alternative, a partire dalle baby sitter a domicilio
COMO «Asilo nido, quanto mi costi». E sono sempre più numerosi i comaschi che per accudire i figli e non perdere il lavoro si rivolgono ai nonni. Quello delle tariffe degli asili nido è un tema scottante, soprattutto se si pensa che, in alcuni casi, la retta che si arriva a pagare arriva anche ai 600 euro annui. Ecco così che fioriscono le alternative, a partire dalle baby sitter a domicilio, non facili però da reperire e che presentano problemi in fatto di pagamenti ed affidabilità educativa. Per trovare un’alternativa a cui i comaschi si rivolgono sempre più spesso basta passare una mattinata ai giardinetti di via Vittorio Emanuele, in pieno centro storico. E la risposta si traduce in una sola parola: nonni.
«Mia figlia e mio genero - dice Anna Noseda - lavorano fino alle 17 e non possono tornare a casa per badare al bambino, così me ne prendo cura io». Così Luca, quasi 4 anni, passa quasi tutto il giorno con la nonna «La mattina lo porto ai giardinetti - continua la signora Noseda, che di anni ne ha 68, poi torniamo a casa, pranziamo e si fa il riposino. Poi giochiamo fino a quando non viene il papà a prenderlo». Anna non è la sola ad occuparsi del nipotino, «Mio figlio Luigi - racconta Carlo Vittani, 75 anni - lavora troppo, mia moglie ed io ci occupiamo della nostra nipotina ogni giorno». Ma perché si preferiscono i nonni al più professionale asilo? «L’asilo costa troppo - continua Carlo Vittani - e oggigiorno non ci si può fidare di nessuno, noi siamo contenti di occuparci di nostra nipote. Tra l’altro ci fa compagnia». E tra un urlo di gioia e qualche caduta, i bambini sembrano felici della compagnia dei nonni che, del resto, si sa, sono meno severi dei genitori.
Ma loro, i nonni, cosa ne pensano? «Mi sembra di essere tornata a cinquant’anni fa - dice Bruna Sala - quando i miei figli avevano tre e cinque anni, è come ringiovanire anche se, devo ammetterlo, è faticoso alla nostra età stare dietro a dei bambini così piccoli: sono sempre in movimento e non ci si può distrarre un attimo». Per alcuni l’impegno è saltuario, per altri esistono orari prestabiliti: «Mia figlia passa da casa mia alle 7 - dice Ernesto Castelli - lavora a Milano e sta cercando di ottenere una promozione. È importante avere un buon lavoro. I miei due nipotini rimangono con me fino alle 6, dopo vengono a riprenderli. È un lavoro a tempo pieno, dovrebbero pagare me invece dell’asilo!». Parole tra il duro monito e lo scherzo, anche se è un dato di fatto che i nonni, nonostante siano in pensione, continuino a lavorare, risultando per i figli delle persone fidate, che conoscono le esigenze dei bambini e le loro abitudini. Ovviamente, nel "trattamento", oltre ad ore infinite di gioco, sono compresi vitto e alloggio gratuiti, per non parlare delle merendine passate sotto banco, accompagnate da un sussurro: «Però non dirlo alla mamma!». E c’è qualcuno che ci scherza sopra. «Amo stare con mia nipote - afferma Elisa Castelli - ma arrivata ad 82 anni, sarebbe anche ora di godersi un po’ la vita!».
Enrica Corselli
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