Muro, settimana decisiva
Sapremo se è abusivo

Settimana decisiva per il destino del muro sul lungolago. Sul fronte giudiziario, ma non è da escludere, anche su quello politico. La procura conta di avere entro venerdì i primi risultati, anche se in forma ufficiosa, della consulenza affidata all’architetto Carlo Buttini. Lo stesso vale per la guardia forestale, che aveva effettuato i rilievi iniziali su ordine del magistrato che si sta occupando della vicenda

COMO Settimana decisiva per il destino del muro sul lungolago. Sul fronte giudiziario, ma non è da escludere, anche su quello politico.
La procura conta di avere entro venerdì i primi risultati, anche se in forma ufficiosa, della consulenza affidata all’architetto Carlo Buttini. Lo stesso vale per la guardia forestale, che aveva effettuato i rilievi iniziali su ordine del magistrato che si sta occupando della vicenda. Le prime informazioni saranno determinanti per gli sviluppi che potrà avere l’inchiesta e, comunque, definiranno la portata dell’indagine e delle accuse.
Non va dimenticato che l’amministrazione provinciale ha avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti del Comune rilevando quattro difformità rispetto al progetto autorizzato a cui Palazzo Cernezzi ha risposto con le controdeduzioni che, se non verranno accolte (come probabile), faranno scattare i provvedimenti conseguenti, inclusa la segnalazione alla procura cittadina che andrebbe quindi ad inserirsi nel fascicolo di indagine già aperto.
Nel frattempo dovrebbe essere fissata nei prossimi giorni la riunione politica (tra Regione, Provincia e Comune) per definire la via d’uscita al muraglione. Sono tre le possibili modalità di intervento che sta vagliando la parte tecnica composta da addetti ai lavori dei tre Enti. La prima soluzione non prevede alcun tipo di costruzione: in sostanza la passeggiata (i circa 18 metri di larghezza aggiuntivi rispetto all’attuale) è completamente vuota e simile a una pista di atterraggio senza alcun arredo urbano (dovranno essere previsti lampioni, panchine, fioriere). Le altre due ipotesi prevedono la posa di alcune fioriere in muratura di altezza variabile (si va da quella di una manciata di centimetri a quella un po’ più alta pari a circa 40 centimetri), intervallate da paratie mobili. La vista del lago, comunque, non potrà più essere quella precedente alla costruzione del muro poiché la riva verrà alzata di circa 70 centimetri. Questo significa che, sommata alla passeggiata larga il triplo dell’attuale, la vista sarà completamente differente. Il sindaco ha bocciato le due ipotesi che prevedono muretti intesi come cordoli delle aiuole («Le ipotesi non mi soddisfano, non tengono conto della decisione del consiglio comunale») mentre l’assessore regionale al Territorio Davide Boni non ha gradito il parere del primo cittadino  («Il problema l’ha creato il Comune, non certo la Regione»). Dal primo vertice al Pirellino, però, sono passate ormai più delle due settimane ipotizzate ed è quindi probabile che si arrivi a una soluzione definitiva. A quel punto il Comune dovrà predisporre una nuova variante e approvarla prima che la decisione possa essere tradotta in realtà.
Il fronte della protesta, comunque, non è concluso e quasi certamente i comaschi torneranno a farsi sentire (e vedere) nelle prossime sedute del consiglio comunale. Almeno questo è quello che hanno annunciato i promotori della manifestazione di domenica mattina in piazza Cavour a cui, nonostante la pioggia e il vento gelido, hanno partecipato circa 200 persone.
Gi. Ro.

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