Multe, il Comune va in bianco
In arrivo altre 3mila ingiunzioni

Il mancato incasso dalla contravvenzione del 2006 ammonta a 3,3 milioni. Finora ha pagato lo 0,5%

Più prova a riscuotere, meno soldi gli entrano nelle casse. Il Comune ha inviato 3mila nuove ingiunzioni per multe non pagate, che si aggiungono alle 9mila inviate nelle ultime tre settimane, per un totale di 3 milioni e 326mila euro. Finora, però, ne sono state pagate solo lo 0,51%, pari 16.837 a euro. E pensare che si tratta solo delle multe relative al 2006. In tutto questo è scoppiata anche la polemica. Molti cittadini, infatti, si stanno lamentando perché l’ingiunzione che viene loro notificata si riferisce a una contravvenzione che hanno già pagato a suo tempo. Per chi ha conservato la ricevuta del versamento non ci sono problemi. Per chi non è stato così pignolo e previdente c’è poco da fare: la dovranno pagare una seconda volta con tutte le penali connesse.
Nelle ultime tre settimane la Creset (operatore che fa capo al Credito Valtellinese) ha avviato l’operazione “recupero crediti” per le multe emesse dalla polizia locale e che non risultano ancora pagate. Le ingiunzioni inviate sono complessivamente 12.286 e si riferiscono a contravvenzioni elevate nel solo anno 2006. Di queste, 2.636 riguardano cittadini residenti a Como, mentre le restanti riguardano sia cittadini residenti nella provincia di Como che residenti in altre province. La somma che è dovuta all’amministrazione comunale ammonta a 3 milioni 326mila e 392 euro, più 80 centesimi. In questa cifra sono compresi, hanno spiegato da Palazzo Cernezzi, gli interessi, l’aggio ministeriale e le spese di notifica. Per il momento non sembra che il recupero crediti stia andando a gonfie vele. Anzi: stando al  più recente dato, aggiornato al 9 novembre, il totale riscosso è dello 0,51%, pari a 16.837,34 euro.Purtroppo ci sono parecchi comaschi che si sono trovati a dovere pagare una multa già pagata. Secondo i dati forniti dal comando di polizia locale di viale Innocenzo XI, finora l’ufficio verbali ha disposto l’annullamento (il cosiddetto “discarico”) di ben 176 ingiunzioni. Una delle motivazioni più frequenti è che il verbale iscritto a ruolo risultava, appunto, già pagato. Ma il cittadino ha dovuto esibire la ricevuta di versamento per vedersi annullata l’ingiunzione. Per tutti coloro che non hanno conservato il cedolino è assai probabile che dovranno pagare la multa una seconda volta con l’aggiunta delle penali per il ritardo. Per esempio, un classico divieto di sosta da 36 euro con l’ingiunzione arriva a 130 euro. Nei discarichi rientrano anche casi in cui è la persona a cui era intestata l’ingiunzione è deceduta, oppure in cui si è verificato un errore di notifica o, ancora, la persona è risultata estranea ai fatti perché il veicolo sanzionato apparteneva a qualcun altro al momento della contravvenzione. Infine si sono registrati anche casi di mancata comunicazione del provvedimento di archiviazione del verbale iscritto a ruolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA