La zingara lasciata scalza
non riconosce il vigile

Rischia di finire in un vicolo cieco, dopo l’udienza di martedì mattina, l’inchiesta aperta dal pubblico ministero MarianoFadda a carico di due agenti accusati di aver caricato la rom, Stela Anton, sull’auto di pattuglia, di averla accompagnata a Civiglio e lì di averla abbandonata nella neve senza scarpe.

COMO La 64enne rom abbandonata scalza in mezzo la neve a Civiglio, a gennaio, allunga il dito ossuto verso il più alto dei due agenti di polizia locale sotto inchiesta e accusa: è lui. Poi si gira verso il collega più basso e afferma: non lo conosco. Rischia di finire in un vicolo cieco, dopo l’udienza di martedì mattina, l’inchiesta aperta dal pubblico ministero MarianoFadda a carico di due vigili accusati di aver caricato la rom, Stela Anton, sull’auto di pattuglia, di averla accompagnata a Civiglio e lì di averla abbandonata, un caso emerso un alcuni mesi dopo quando dal comando della polizia locale uno dei protagonisti di quella vicenda si è deciso a presentare una relazione di servizio. Relazione di servizio in parte contraddetta, però, dall’udienza di ieri davanti al giudice delle indagini preliminari LucianoStoraci, nel corso della quale Stela Anton ha riconosciuto solo uno dei vigili protagonisti di quell’episodio, attribuendogli un ruolo attivo nel gettarle via le scarpe e abbandonarla in mezzo alla neve che sia la relazione di servizio che le risultanze dell’inchiesta, fino a ieri, non gli avevano caricato sulle spalle.
Nel giugno scorso Stela aveva reso una ricostruzione contraddittoria sul ruolo dei due agenti presumibilmente coinvolti: pur confermando nella sostanza i fatti, così come conosciuti dalla procura. Per questo motivo si era deciso di procedere a una nuova udienza davanti al giudice, presenti anche i due indagati: i vigili Salvatore Canavacciolo e Francesco Cibelli (entrambi accusati di sequestro di persona).

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