Via Cantù diventa via Miglio
E i negozianti si ribellano

Il tratto davanti al liceo Volta cambierà nome. I commercianti: "Non ne facciamo una questione politica. Per noi è un danno economico da migliaia di euro"

Cambiare nome a una via può costare caro ai commercianti. Anche svariate migliaia di euro. La decisione del Comune di intitolare a Gianfranco Miglio lo slargo davanti al liceo Volta (all’ingresso del centro storico sotto Porta Torre), cancellando così il nome di Cesare Cantù (storico e letterato lecchese), ha sollevato le polemiche degli esercenti di questo tratto di città murata. Le motivazioni sono tutt’altro che politiche. «Il fatto che Miglio fosse stato il teorico del federalismo e punto di riferimento della Lega Nord, non c’entra niente», assicura il gruppo di sei negozianti. Il guaio, per loro, è che dovranno affrontare diversi costi, vuoi per modificare il registratore di cassa, vuoi per cambiare i dati in Camera di Commercio, vuoi perché hanno già ordinato decine di chili di carta intestata, sacchetti e biglietti da visita con scritto “via Cesare Cantù”.

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