Stato di crisi, pressing di Como
sulla Regione e sul governo

Camera di Commercio e Amministrazione provinciale hanno formalizzato la richiesta dello stato di crisi. Hanno firmato insieme la lettera indirizzata al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e al ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, rappresentando il rischio di de-industrializzazione se gli aiuti chiesti dovessero ritardare ancora. Ora sono due i fronti di pressione e le attese ora ci si attende vengano esaudite.

«Di fronte alla grave condizione dell’economia comasca, chiediamo il riconoscimento della situazione di crisi per il nostro distretto industriale, premessa indispensabile per avviare le azioni di contrasto e per rilanciare la capacità competitiva del sistema manifatturiero»: il presidente della Camera di Commercio, Paolo De Santis e il presidente dell’amministrazione provinciale, Leonardo Carioni, hanno formalizzato la richiesta dello stato di crisi. Hanno firmato insieme la lettera indirizzata al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e al ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, rappresentando il rischio di de-industrializzazione. Ora sono due i fronti di pressione, come ha illustrato ieri Mauro Frangi, coordinatore del Tavolo di monitoraggio dell’economia provinciale. Il primo, è sul Pirellone. È indispensabile sottoscrivere l’accordo di programma tra Regione Lombardia ed enti locali sulle linee guida fuori dalla crisi e per il rilancio:prevederà interventi ed agevolazioni a favore della ricerca, dei nuovi processi, prodotti e mercati, con la conseguente formazione di posti di lavoro, nuovi o sostitutivi di quelli perduti. Ma il governo - e si tratta del secondo fronte di pressione - non ha ancora emesso il decreto attuativo sugli interventi per i Distretti industriali in crisi. Il parlamento ha approvato, su proposta del deputato comasco leghista Nicola Molteni, un ordine del giorno in cui anche Como è inserito tra le aree in crisi e ieri i consiglieri regionali sono stati sollecitati ad avviare un percorso con il Pirellone, in modo da preparare l’accordo di programma già dalle prossime settimane. Il riferimento è all’intero territorio provinciale e, in particolare, ai settori del tessile-abbigliamento, meccanico e legno arredo, aspetti di forte criticità.

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