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Venerdì 15 Gennaio 2010
Gaddi con la bacchetta magica
Già a marzo la mostra di Rubens
Il colpo di scena arriva direttamente dall’Accademia di Vienna dove l’altro ieri l’assessore alla Cultura Sergio Gaddi ha ottenuto un inatteso via libera per il prestito di una ventina di quadri del famoso pittore fiammingo Pieter Paul Rubens. Sarà lui il protagonista assoluto della nuova grande mostra di Villa Olmo che si svolgerà, come da tradizione, nel periodo tra marzo e luglio di quest’anno. Dunque è scartata, almeno per il 2010, l’ipotesi di una rassegna di opere della “Belle Époque” con artisti italiani di fine Ottocento
Durante il viaggio nella capitale austriaca, l’assessore-curatore ha chiuso un accordo con l’Accademia delle arti di Vienna che possiede una galleria (la Gëmaldegalerie) dove vengono conservate importanti collezioni, tra le quali, appunto, numerosi quadri di Rubens e di altri pittori fiamminghi del Seicento. Tra le oltre venti opere di Rubens che arriveranno sul Lario ci saranno importanti capolavori come “Le tre Grazie”, datato intorno al 1938, e la “Circoncisione di Cristo” del 1605. «Uno solo di questi quadri – ha commentato Gaddi – vale quasi l’esposizione intera. Noi, però, siamo riusciti a ottenerne oltre venti. I più importanti centri espositivi farebbero carte false per avere una rassegna di questo tipo. Ma non dimentichiamoci che Rubens non sarà il solo artista esposto». Infatti la mostra di Villa Olmo getterà uno sguardo generale sulla pittura fiamminga del Seicento, grazie ad un’altra trentina di tele. In tutto, quindi, la rassegna presenterà circa 50 opere. Tra queste si segnala, a titolo di esempio, un autoritratto giovanile di Antoon van Dyck.
Il progetto della mostra 2010 verrà presentato alla giunta da Gaddi entro una decina di giorni. Il via libera è praticamente scontato. Anche dal consiglio comunale non dovrebbero arrivare obiezioni di sorta visto che sembra condiviso già adesso (così come dichiarato dal sindaco Stefano Bruni) la possibilità di uno stanziamento da parte di Palazzo Cernezzi di circa 280mila euro, cioè la medesima cifra stanziata l’anno scorso per la mostra sulle avanguardie russe.
Per Boldini, per Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi e gli altri impressionisti italiani della Belle Époque bisognerà attendere. Saranno forse i protagonisti della rassegna 2011, ma a questo punto non è da dare per contato. Infatti, su una cosa Gaddi ci ha abituato: il titolo delle mostre di Villa Olmo può cambiare anche all’ultimo momento. Dipende dagli accordi con gli altri curatori, collezionisti e musei internazionali e dalla loro disponibilità a cedere in prestito le opere. Per questo l’assessore lavora su più progetti contemporaneamente. In cantiere ne ha di importanti. Per esempio i dadaisti, papabili per il 2015, anno dell’Expo.
Dario Alemanno
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