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Giovedì 21 Gennaio 2010
Botta rilancia il ricordo di don Renzo
«È ora di completare la sua chiesa»
Don Renzo Beretta, undici anni fa come ieri: la comunità parrocchiale di Ponte Chiasso l’ha ricordato con la preghiera di suffragio per lui e di intercessione per tutti coloro che gli sono stati accanto, che gli vorranno bene per sempre e per chi ha amato
Don Renzo Beretta, undici anni fa come ieri: la comunità parrocchiale di Ponte Chiasso l’ha ricordato con la preghiera di suffragio per lui e di intercessione per tutti coloro che gli sono stati accanto, che gli vorranno bene per sempre e per chi ha amato.
Undici anni che hanno cambiato la pelle del quartiere e della città e se in quei giorni successivi all’assassinio, il furor di popolo chiedeva l’immediata beatificazione di Don Beretta, il fatto compiuto è un altro: l’esempio del prete che accoglieva tutti ha ispirato volontari, strutture, servizi per riorganizzare la solidarietà. Ma anche la società civile, allora, si strinse al lutto della Diocesi e partecipò al ripensamento dell’accoglienza a Como, città di frontiera che visse per anni come Lampedusa, lasciata sola nella pressione di ondate successive di profughi, anche 300 al giorno in quel terminale nord d’Italia. Alberto Botta, da sindaco e da uomo, visse quegli anni d’emergenza con lo stile che gli è abituale e che non prevede né strilli, né voce grossa. «Don Renzo faceva il suo lavoro di prete profondamente convinto del Vangelo - ricostruisce Botta - ma gli amministratori ricevevano anche le proteste del quartiere: insieme ai profughi, c’erano sbandati e malintenzionati, erano insorti problemi di ordine pubblico e di sicurezza. Era il contesto di quegli anni, meriterebbe un approfondimento, si tratta di un pezzo di storia che abbiamo vissuto tra luci ed ombre ed avrebbe molto da insegnarci». Per esempio, descriverebbe che cosa significa essere terra di frontiera dalle caratteristiche peculiari reali e metaforiche non riconosciute neppure adesso, nel bene e nel male. E proprio sulla linea di confine, la chiesa di Ponte Chiasso: ha un significato che va oltre quello religioso, una chiesa è simbolo della presenza di Dio, ma anche dell’uomo che è fatica e spiritualità.
«Don Renzo meriterebbe il completamento della sua chiesa, la società glielo deve - afferma Botta - per la posizione geografica in cui si trova, per il significato che riveste. Certo, l’amministrazione comunale ha dato contributi importanti per il Duomo, ha destinato fondi a San Fedele, a Sant’Abbondio, a san Carpoforo. La chiesa di Ponte Chiasso è anche un simbolo».
Maria Castelli
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