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Giovedì 21 Gennaio 2010
Terzo scandalo finanziario in Ticino
In tre mesi bruciati oltre 50 milioni
Il mito della Svizzera culla sicura per i risparmi degli italiani sembra traballare, dopo l’ennesimo scandalo sull’ammanco milionario scoperto in una finanziaria di Lugano Paradiso, la Grifon Capital
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Seppure non si conosce ancora l’esatto ammontare della cifra (in ogni caso - pare - superiore ai 10 milioni di franchi) scomparsa a causa di operazioni sbagliate sui mercati finanziari per mano della Grifon Capital, è sicuro che negli ultimi tre mesi gli scandali finanziari che hanno colpito la piazza di Lugano hanno bruciato risparmi per oltre 50 milioni di euro. A fine novembre la magistratura elvetica aveva infatti aperto un fascicolo su un buco superiore ai 20 milioni di franchi emerso indagando su presunte operazioni irregolari commesse da funzionari della Aston Bank di via Maraini, a Lugano. In cella era finito il direttore generale sostituto della banca, un cittadino italiano, Camillo Costa, con casa però a Cureglia, in Canton Ticino. L’indagine è ancora in corso, ma pare che i soldi siano spariti a causa di una serie di prelevamenti di somme di denaro poi traslocate - secondo l’accusa - su conti che erano nella disponibilità delle persone finite sotto inchiesta.
A ottobre, invece, era stata la volta di ABL Invest, società partecipata della fiduciaria Abilfida di via Zurigo a Lugano, che avrebbe fatto sparire una cinquantina di milioni di franchi di clienti italiani (moltissimi i comaschi) alla volta dell’ucraina, dove sarebbero serviti per la concessione relativa al taglio di legna nei Carpazi detenuta dalla Serin, la società dov’erano stati investiti i soldi dei risparmiatori.
In entrambi i casi lo scandalo era emerso grazie a correntisti italiani interessati a controllare i propri risparmi per prendere in considerazione l’idea di aderire allo scudo fiscale, proprio come accaduto poche settimane fa con la Grifon Invest.
P. Mor.
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La finanziaria va in rosso A rischio i soldi dei comaschi