Vendita dei bus in tribunale
Ma nessuno dei soci pubblici lo sa

Spt Spa è stata trascinata in tribunale, ma nessuno dei soci pubblici ne era al corrente. Il caso non era mai emerso neanche durante le commissioni che si erano svolte l’estate scorsa a Villa Saporiti e a Palazzo Cernezzi, nelle quali era stato ascoltato l’allora presidente di Spt Spa, Gianandrea Gandola.

COMO Spt Spa è stata trascinata in tribunale, ma nessuno dei soci pubblici ne era al corrente. Il caso non era mai emerso neanche durante le commissioni che si erano svolte l’estate scorsa a Villa Saporiti e a Palazzo Cernezzi, nelle quali era stato ascoltato l’allora presidente di Spt Spa, Gianandrea Gandola. Non emerse neanche in occasione della audizione del successore di Gandola, Fabrizio Quaglino, che relazionò alla commissione partecipate del comune circa lo stato di salute di Spt e i propositi per il futuro della società. Assessori ed ex assessori ai Trasporti hanno sempre ignorato che fosse in corso questo contenzioso, nonostante Comune e Provincia siano soci di maggioranza di Spt Spa, nonché gli enti appaltanti del servizio di trasporto pubblico. Sia l’ex assessore comunale Fulvio Caradonna, sia l’attuale, Stefano Molinari, sia l’assessore provinciale Patrizio Tambini assicurano di avere appreso solo ieri del contenzioso. Molinari si è mostrato preoccupato: «Approfondirò la vicenda per capire quali possano essere i diversi scenari che potrebbero realizzarsi in futuro. Chiederò spiegazioni ad Spt». Alberto Mascetti, presidente del Cpt (altro socio pubblico di maggioranza), ha posto alcune perplessità: «Anche io sono preoccupato per il futuro del trasporto pubblico, perché questo ricorso al Tar va ad aggiungersi ad altri problemi. Credo comunque che fosse un obbligo morale di Spt darne notizia ai soci privati. Ora mi chiedo se almeno i membri del cda di Spt Spa ne fossero al corrente».
A trascinare in tribunale Spt è stata Auto Guidovie Italiane, azienda di trasporti del Milanese che aveva partecipato alla gara per  l’acquisizione del 49% dell’azienda di trasporto pubblico di Como, cioè la cosiddetta “Linea”. Auto Guidovie fece ricorso al Tar per contestare l’esito della gara indetta a fine 2006 e aggiudicata nel maggio 2007 alla cordata formata da Ferrovie Nord Milano e dalla Sab di Bergamo che fa capo al gruppo Arriva. Dopo alterne vicende giudiziarie, passate anche attraverso una sentenza del Consiglio di Stato, il Tar della Lombardia sarà chiamato a esprimersi sulla correttezza della gara. L’amministratore delegato di Auto Guidovie, Renato Mazzoncini, ha infatti spiegato che «siamo convinti che la nostra offerta fosse stata migliore, non solo dal punto di vista tecnico ma anche economico». C’è poi la questione dell’incarico come vicepresidente che Gandola assunse in una società di Lecco che fa capo al gruppo Arriva, lo stesso gruppo a cui è riconducibile una delle società della cordata che si è aggiudicata la gara. Per il consigliere comunale Donato Supino (Prc) «era inopportuno che Gandola accettasse quell’incarico». Il presidente di Arriva Italia, Marco Piuri non commenta: «Non dico nulla né commento, perché su quanto dice Supino non c’è nulla da dire né da commentare. Per quanto riguarda il ricorso di Auto Guidovie siamo convinti che l’offerta migliore sia stata la nostra. Vedremo come si esprimerà il Tar». Dall’ufficio stampa di Asf Autolinee (ex Spt Linea) hanno fatto sapere di non volere intervenire sulla vicenda.
D. Al.

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