Scuole senza più un solo euro
I genitori si improvvisano attori

Dalla finanza creativa a quella artistica. Le scuole pubbliche comasche sono talmente al verde che devono inventarsi qualunque cosa per garantire una qualità didattica adeguata. Complessivamente vantano un credito di 14 milioni di euro con il ministero dell’Istruzione che, come ha chiarito l’ultima circolare, non possono mettere a bilancio

COMO Dalla finanza creativa a quella artistica. Le scuole pubbliche comasche sono talmente al verde che devono inventarsi qualunque cosa per garantire una qualità didattica adeguata. Complessivamente vantano un credito di 14 milioni di euro con il ministero dell’Istruzione che, come ha chiarito l’ultima circolare, non possono mettere a bilancio. E che, con ogni probabilità, non rivedranno mai. I problemi si sprecano: ci sono asili costretti a fare la colletta per comprare lo "scottex" e la carta igienica, chi ha dovuto aumentare il prezzo dei buoni pasto (è il caso della Foscolo, più 90 centesimi), chi ha spostato i corsi di recupero al mattino per non pagare gli straordinari ai professori (è il caso del Caio Plinio, che regalerà una settimana di vacanza extra agli studenti più bravi), per non parlare del contributo volontario (si fa per dire), che nelle superiori oscilla mediamente tra i 50 e i 150 euro. Ma questa è storia vecchia. C’è, infatti, chi è passato dalla finanza creativa a quella... artistica, come i genitori della "Compagnia quasi teatrale" della scuola dell’infanzia di Salita Cappuccini e della primaria di via Montelungo, che sabato si mettono in gioco sul palco dello Spazio Gloria (via Varesina 72, ore 16, offerta libera) nella rappresentazione di "Cè... nerentola". L’obiettivo è di raccogliere fondi per acquistare materiale didattico per le attività scolastiche, che la scuola altrimenti non potrebbe permettersi. «In realtà - spiegano due dei genitori coinvolti nel progetto, Luca Ceruti e Lucia Villani - il "Progetto genitori" c’è da 25 anni ed è nato come momento di aggregazione. Da due anni, invece, su iniziativa degli stessi genitori, si è scelto di portare all’esterno della scuola lo spettacolo di Carnevale, rendendolo pubblico proprio per raccogliere fondi e sostenere così le attività dell’asilo di Salita Cappuccini e dell’elementare di via Montelungo». Per mandare a buon fine l’iniziativa i genitori, coordinati da due insegnanti, si sobbarcano due prove settimanali da novembre. Quali saranno gli esiti artistici? Per ora, non è dato sapere. «Ma - assicurano i genitori - l’impegno è stato massimo». E se saranno esilaranti, poco male. Anzi, meglio ancora. Di certo quello di Salita Cappuccini e di via Montelungo è un bell’esempio di solidarietà reciproca. Ed è una storia da raccontare.
E. F.

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