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Martedì 02 Febbraio 2010
"Informare per vincere il degrado"
Il vescovo Coletti con i giornalisti
«Vi esprimo la mia stima accompagnata alla trepidazione per la salvezza delle vostre anime». Così il vescovo Diego Coletti si è rivolto ai giornalisti radunati in vescovado per l'annuale incontro legato alla ricorrenza di San Francesco di Sales patrono degli addetti alla comunicazione
«Vi sento vicini» ha ammesso Coletti sottolineando un sentimento di solidarietà nel condividere un analogo impegno, per lui relativo alla diffusione della «buona notizia». E proprio partendo dall'interesse per un ambito che ritiene di primaria importanza, come documenta il dialogo on-line attivato specialmente con i giovani, il vescovo ha indicato alcune sfide da raccogliere «nella situazione di degrado della comunicazione in atto nella nostra società».
«Siamo ancora capaci di narrare o siamo solo costretti a informare?». La provocatoria domanda ha consentito di chiarire i rischi di un'informazione tesa all'accumulo di notizie che rendono ingombrante lo spazio del pensare, del cercare un senso e leggere i fatti alla luce della verità. «Auspico un respiro più ampio» ha suggerito riferendo di aver interrogato anche Feltri (direttore de Il Giornale ndr) sul criterio di fondo che orienta le sue scelte: «Gli ho chiesto di spiegarmi come da diecimila notizie arriva alla scelta delle 15 o 16 che vengono pubblicate».
«Nessuno vuole demonizzare i media» ha aggiunto calandosi con realismo nel ruolo che prevede qualche condizionamento dettato dalle regole di mercato o dalle politiche editoriali, ma mettendo in guardia dall'assumere queste componenti come criterio unico e assoluto. La diocesi del resto ha messo a punto un palinsesto della comunicazione all'interno della vita ecclesiale, come ha specificato monsignor Angelo Riva vicario episcopale per la cultura, presentando tre “segmenti” operativi sullo stesso fronte: l'Ufficio pastorale delle comunicazioni sociali affidato a don Aurelio Pagani impegnato nel rinnovamento del sito diocesano, il Settimanale della diocesi diretto da don Agostino Clerici, l'Ufficio stampa diocesano gestito da Enrica Lattanzi. Una mobilitazione, secondo le prospettive tracciate ieri dal vescovo, che ha tra l'altro annunciato la nascita di una sorta di centro culturale ad hoc, a supporto dell'animazione e del collegamento fra le varie agenzie, a partire da Como città che andrebbe risvegliata da un certo torpore: «Le nostre comunità sono chiamate a mettersi in rete e a riscoprire un guizzo di umanità e di consapevolezza critica - ha concluso il vescovo Coletti - Servono percorsi e strumenti per realizzare un nuovo umanesimo».
Laura d'Incalci
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