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Giovedì 04 Febbraio 2010
Raccolti in un giorno 200mila euro
Il grande cuore di Como per Haiti
Duecentomila euro e ne stanno arrivando ancora: è l'obolo della vedova, è il fioretto del bambino, è la mano larga del manager, è il cestino della questua effettuata durante le messe del 24 gennaio. Fu la domenica di raccolta straordinaria di offerte, in tutte le chiese, per soccorrere i terremotati di Haiti attraverso la Caritas
Sacerdoti e fedeli mobilitati, dunque: chi poco, chi di più, tutti hanno dato e 200.000 euro sono tanti. È pur vero che la Diocesi è grande, comprende 338 parrocchie in quattro province, 520.000 abitanti, ma si calcola che la Messa sia frequentata dal 20 - 25% della popolazione. Ciascun fedele, mediamente, ha dunque donato circa due euro per Haiti, durante le questue: è un conto che testimonia come siano le gocce a fare il mare, considerando che non solo la Caritas, ma tante altre associazioni hanno promosso raccolte di fondi e da subito, sull'incontenibile ondata emotiva. D'altra parte, però, testimonia anche un'altra cosa: le nostre parrocchie, che vivono di questue e donazioni, sono capaci di togliersi il “pane di bocca” per dare a chi non ha neppure le briciole, non le ha mai avute. Delle offerte di domenica 24 gennaio non è rimasto niente nelle parrocchie e certo non si disperderà nulla in ingranaggi burocratici, quelli che erodono la beneficenza e a volte, addirittura, la vanificano.
Una raccolta proficua? «Una raccolta che indica la capacità di aprire il cuore - afferma Roberto Bernasconi, direttore della Caritas - Non avevamo dubbi sulla risposta della nostra gente, colpita dalle immagini dell'immane catastrofe di Haiti e sensibile alla carità. Ma faccio presente che già per il terremoto in Abruzzo, avevamo raccolto seicentomila euro in Diocesi».
In quell'occasione, preti e gruppi parrocchiali, volontari delle associazioni di ispirazione cristiana, oltre alla stessa Caritas, si erano recati direttamente sul posto e avevano dato una mano concreta, spendendosi di persona, come si dice e sostenendo progetti. I contatti sono ancora in corso tra la Diocesi di Como, in tutte le sue espressioni e l'Abruzzo. Stavolta, è un po' più difficile la presenza fisica, personale, ad Haiti, ma di sicuro i rivoli di solidarietà provenienti da tutte le parrocchie italiane confluiranno nel fiume di Caritas nazionale ed internazionale presente nell'Isola, andranno direttamente a chi ha bisogno, attraverso missionari e volontari. Ma la solidarietà comasca, attraverso la Caritas, è continua, tra Avventi e Quaresime di fraternità: in tutto il mondo, ci sono tracce.
Maria Castelli
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