La vittima

Giacomo Brambilla aveva 42 anni ed era padre di un figlio di tredici. Gestiva diversi distributori di benzina tra Como e Provincia e aveva una grande passione per il modellismo e per i presepi

COMO - La vita lo aveva portato lontano, prima a Fino Mornasco, poi addirittura oltre, a Gallarate, a Monza, a Milano. Giacomo Brambilla, però, 42 anni, proprietario di nove distributori di benzina sparsi su tre province, era un comasco da sempre, cresciuto alle pendici di Brunate, dove per una vita aveva abitato, in via per Civiglio, con i genitori e un fratello. Suo padre Luigi, originario della provincia di Milano, aveva ereditato da uno zio la gestione di uno dei più noti distributori di benzina della città, poi spazzato via dall'autosilo del Valduce. Sotto le insegne Shell di viale Lecco, Giacomo aveva imparato il mestiere, un mestiere che amava moltissimo e nel quale, crescendo, si era gettato a capofitto, anima e corpo, anche quando da lì, da viale Lecco, lui e papà erano stati costretti a levare le tende.

L'impianto di via Paoli era già in funzione, a immagine e somiglianza del suo spirito eclettico, appassionato. Non ci vendeva solo benzina, olii e qualche ricambio auto. In vetrina lustrava i suoi automodelli, specchi di hobbies che lo scorso Natale lo avevano spinto fino a Colonno. A Giacomo Brambilla si deve la realizzazione del maxi presepe che, in pochi giorni, ripreso dalle tv di tutta Italia, aveva fatto registrare oltre 45mila visitatori. Il presepe è ancora lì: «Aspettavamo di concordare con il proprietario le modalità per smontare il cospicuo materiale» racconta oggi il sindaco Luciano Soldati. A Giacomo si deve del resto la realizzazione e il finanziamento di 1300 personaggi, 750 dei quali in movimento, 170 case, 55 mulini a acqua, 1200 punti luminosi, 1650 prese elettriche. «A sette anni ho costruito la prima capannuccia con l'immagine del taglialegna - ricordava lui a La Provincia raccontando le sue fatiche di modellista - e da li è partita la ricerca di pezzi uno più originale dell'altro, tutti rispettosi della cultura del presepe. La mia aspirazione è sempre stata quella di mantenere viva la tradizione e ho scelto Colonno in quanto il paese ha una storia da raccontare con eccezionali memorie di operosità».
Giacomo Brambilla lascia la compagna e un figlio in tenera età.
(03 febbraio 2010)

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