Caradonna e le paratie
Ed è subito polemica

 «Il decreto di nomina non c'è ancora, ma mi è stato confermato che la giunta regionale di mercoledì pomeriggio ha deliberato l'incarico». Arriva dallo stesso Fulvio Caradonna, ex assessore alle Grandi opere che si era dimesso lo scorso 4 novembre per la vicenda del muro, la conferma che avrà un posto nel consiglio di gestione di Infrastrutture Lombarde Spa

COMO «Il decreto di nomina non c'è ancora, ma mi è stato confermato che la giunta regionale di mercoledì pomeriggio ha deliberato l'incarico». Arriva dallo stesso Fulvio Caradonna, ex assessore alle Grandi opere che si era dimesso lo scorso 4 novembre per la vicenda del muro, la conferma che avrà un posto nel consiglio di gestione di Infrastrutture Lombarde Spa (il gettone di presenza è di 285 euro lordi a riunione), società di capitali interamente partecipata dalla Regione Lombardia costituita nel 2003 «allo scopo di coordinare la realizzazione di nuovi progetti infrastrutturali in attuazione al “Piano straordinario per lo sviluppo delle infrastrutture lombarde 2002-2010”, nonché di gestire e valorizzare il patrimonio regionale». E la stessa società si occuperà anche del muro, visto che è stata incaricata dal Pirellone di gestire il concorso di idee, ma anche di fare da supporto tecnico per la fase di studio e verifica della nuova soluzione progettuale. «Penso che un consiglio di amministrazione - aggiunge Caradonna - si debba occupare di questioni societarie, quelle tecniche sono demandate ad altri organismi.  Sono nel caso del Comune di Como Caradonna è stato ritenuto responsabile di ogni cosa. Ho seguito i lavori pubblici per 12 anni e se l'indicazione del mio nome sarà confermata da un decreto di nomina, non mi può far altro che lusingare. Per ora, però, è prematuro parlare di quello che dovrò fare».
Una nomina, quella dell'ex vicesindaco che sta già creando polemiche a Palazzo Cernezzi. Sul piede di guerra non soltanto l'opposizione, ma anche la Lega Nord, il neonato gruppo "Liberi per Como" di maggioranza e nemmeno il Pdl fa salti di gioia.
«È vergognoso - tuona Luca Gaffuri capogruppo del Pd - e non hanno nessun pudore. Ritengo che alla fine la politica sia semplicemente un trovare occupazione a persone che hanno dimostrato anche in passato di non avere competenza. La beffa in più per i comaschi è il fatto che Infrastrutture lombarde si occupi proprio di paratie».
Molto perplesso il capogruppo della Lega Nord Giampiero Ajani: «Ho letto la notizia dal giornale e mi è andato di traverso il caffè. Secondo me Caradonna avrebbe dovuto astenersi dall'andare a ricoprire una carica dopo il collasso tecnico-amministrativo che ha provocato. Era preferibile lasciar passare un periodo più lungo: qui , invece, sembra che chi sbaglia venga promosso. Per quanto riguarda la gestione del muro affidata a Infrastrutture, credo che nella città di Como si sarebbero potute trovare le competenze per raddrizzare la situazione. Caradonna a mio avviso, anche se nel cda di Infrastrutture, deve astenersi in via assoluta nell'affrontare il tema paratie e, se venisse incaricato, dovrebbe rifiutare». Nessuna difesa, ma parole di circostanza, dal capogruppo del Pdl Marco Butti: «Non spetta a noi giudicare una nomina fatta a livelli più alti. Conoscendo la persona sono sicuro che dedicherà il massimo impegno». Durissimo Luigi Bottone di "Liberi per Como": «A nome del gruppo siamo stupiti e increduli. Questo significa prendere in giro la gente. Tutti hanno parlato del muro e adesso ci si trova lo stesso che è uscito dalla porta con grande difficoltà che rientra dalla finestra. Dopo non si venga a dire che si segue la volontà della gente. Con tutti i posti che ci sono, spieghino perché Caradonna è stato messo proprio in quell'incarico».
Gi. Ro.

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