Il muro va giù ma è guerra
tra Comune e progettisti

Como: via libera al progetto per l'abbattimento. Scontro tra palazzo Cernezzi e il terzetto Majone, Terragni e Conti a cui sono contestate «omissioni progettuali» pari a un milione e 700mila euro

COMO È arrivato il via libera al nuovo progetto per l'abbattimento del muro sul lungolago (la muraglia cadrà entro fine mese, nella settimana tra il 22 e il 28 febbraio), ma l'ultima seduta della conferenza di servizi ha visto lo scontro tra il Comune e i tre progettisti originari (Ugo Majone, Carlo Terragni e Renato Conti).  Il Comune, come ha quantificato il responsabile del procedimento, l'ingegner Antonio Ferro, ha quantificato una serie di «omissioni progettuali» pari a un milione e 700mila euro (verranno finanziati attraverso il riequilibrio del piano finanziario, ma comunque per il nuovo progetto ci vorranno 3.3 milioni di euro di cui 2.1 stanziati dalla Regione, ma che non potranno essere utilizzati finché non sarà approvato il bilancio comunale). In pratica si tratterebbe di mancanze nel progetto originario (dalla scala "galleggiante" ad alcune pompe, quelli che il direttore lavori Antonio Viola aveva citato in consiglio comunale il 19 ottobre  scorso quando aveva detto «il progetto non conteneva alcunché di impiantistica») che però i tre professionisti hanno contestato minacciando anche il ricorso a vie legali. All'uscita non hanno rilasciato dichiarazioni, ma a precisa domanda, Terragni ha risposto dicendo «Se lo meriterebbero». Tutti e tre erano però visibilmente alterati. La vicenda paratie potrebbe quindi finire nuovamente in tribunale. «Hanno semplicemente detto che tuteleranno i loro interessi» ha smussato Ferro.

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