Stalking, record a Como
In un anno cento denunce

La procura di Como tra le più impegnate d'Italia per le querele legate alla nuova legge sugli atti persecutori

Il primo arrestato comasco per stalking era ancora agli arresti domiciliari quando, approfittando di una convocazione in tribunale proprio per rispondere delle molestie all'ex moglie, si è presentato fuori dall'azienda dove lavora lei ad aspettarla. E così si è fatto un nuovo giro in carcere. Per quanto eclatante, la storia del 43enne comasco ammanettato per ben due volte in pochi mesi non è l'unico fascicolo aperto dalla procura di Como per il reato di stalking. Anzi: il palazzo di giustizia lariano è forse tra quelli che hanno aperto più fascicoli per «atti persecutori» dall'introduzione del reato ad oggi. Secondo una statistica pubblicata su Il Sole-24 Ore in appena un anno la procura di Como ha collezionato ben 96 fascicoli d'inchiesta, piazzando quello lariano al nono posto tra i palazzi di giustizia più attivi nel perseguire il nuovo reato.
In Lombardia le sole procure che hanno superato quella di largo Spallino sono state Milano - ma c'era da aspettarselo - con 262 denunce e Monza, con 108. Decisamente inferiori i numeri riguardanti i cugini lecchesi (56 denunce) e di Varese, che tra la procura cittadina e quella di Busto Arsizio arriva a quota 85 fascicoli, undici in meno che a Como.
Il reato di stalking, stando a quanto recita la norma, può essere contestato a chi si rende responsabile di molestie o minacce ripetute nel tempo, tali da ingenerare «un perdurante e grave stato di ansia o di paura», un «fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto», oppure costringere a modificare «le proprie scelte o abitudini di vita».

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