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Mercoledì 17 Febbraio 2010
Il muro ha i giorni contati
Ma in città litigano tutti
Tensione per le cosiddette «omissioni progettuali» al lavoro realizzato dodici anni fa dai tre progettisti ora messi sotto accusa dal Comune
Quel progetto che oggi è in parte contestato dal Comune era stato validato nel 2004 dalla società Inarcheck Spa. Nel rapporto finale del progetto Inarcheck chiarisce che la verifica aveva lo scopo di «valutare il rischio per il committente (il Comune, ndr) in termini di gestione dell'appalto, ai fini di ridurre il rischio di richieste di varianti da parte dell'appaltatore per incompleta o erronea progettazione; scelte tecniche progettuali, ai fini di verificare la rispondenza alle esigenze espresse dal committente e l'affidabilità nel tempo». Il progetto venne anche rivisto in seguito alle modifiche progettuali richieste dall'amministrazione e venne validato. Lo stesso direttore dei lavori Antonio Viola sul sito internet della società scrive un intervento in cui dice: «Devo riconoscere che l'abilità diplomatica dell'organismo di validazione ha portato ad avere un rapporto cordiale e fattivo con i professionisti che, superato un primo momento d'imbarazzo, si sono dimostrati ben disposti a collaborare per arrivare, in fin dei conti, ad avere un progetto quanto più possibile scevro di imperfezioni che avrebbero potuto far generare, dopo l'appalto, elementi di contenzioso di difficile soluzione e che in ogni caso avrebbero portato a vivere con ansia l'esecuzione dell'opera sia al sottoscritto validatore sia a loro stessi». Adesso, a più di dieci anni di distanza dalla stesura del progetto (era del 1998) e a più di cinque dalla validazione emerge il pasticcio delle «omissioni progettuali».
Questo pomeriggio la vicenda, con la perizia di variante da 3.3 milioni di euro (2.1 stanziati dalla Regione) finirà sul tavolo della giunta per il via libera. Il primo è arrivato venerdì scorso dalla conferenza di servizi, ma con la Provincia e la Soprintendenza che hanno fatto verbalizzare che il loro ok riguarda solo gli aspetti paesaggistici (niente muro) e i tre progettisti originari (Conti, Majone e Terragni) sul piede di guerra e che hanno parlato di «stravolgimento rilevante» del loro progetto e annunciato l'intenzione di «dare incarico ai legali» per tutelare la loro professionalità.
Gisella Roncoroni
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