Camerlata, riapre il cinema
Tra un anno il supermarket

«L'ex Trevitex? In un anno si attua perché lì non c'è nulla da edificare, nessun metro cubo da aumentare». Lo ha detto ieri mattina il sindaco Stefano Bruni presentando il documento di inquadramento urbanistico che consente di utilizzare lo strumento del piano integrato di intervento in una sorta di deroga al piano di governo del territorio

COMO - «L'ex Trevitex? In un anno si attua perché lì non c'è nulla da edificare, nessun metro cubo da aumentare». Lo ha detto ieri mattina il sindaco Stefano Bruni presentando il documento di inquadramento urbanistico che consente per quattro nuove aree (oltre a Camerlata, la ex tintoria Lombarda, il seminario di via Sirtori e le opere per housing sociale) di utilizzare lo strumento del piano integrato di intervento in una sorta di deroga al piano di governo del territorio, non ancora pronto.
Esselunga, come era già emerso nei giorni scorsi, presenterà la richiesta per ottenere il via libera per la trasformazione delle due medie strutture di vendita in una sola e con la contestuale apertura del centro commerciale già bocciato in passato e diventato al centro di una disputa su cui si era pronunciato (dando torto al colosso della grande distribuzione) anche il Consiglio di Stato. Per quanto riguarda il cinema, Bruni ha parlato di riapertura in due fasi: «Potrebbero aprire subito i 1199 posti per poi chiedere la deroga per le altre sale solo alla fine dell'iter urbanistico». Il privato, dovrà dare al Comune una serie di opere: «La procedura - ha aggiunto il sindaco - sarà quella dell'accordo di programma da stipulare anche con la Provincia». Si valuteranno al momento della presentazione del piano gli interventi di carattere viabilistico che Esselunga dovrà realizzare.
«La norma che ha rinviato l'approvazione del piano di governo del territorio all'anno prossimo - ha detto il sindaco - pone delle limitazioni alle varianti urbanistiche. Da qui la necessità di approvare un documento che consenta di avviare interventi di riqualificazione di aree strategiche della città. Per le procedure in corso al prossimo 31 marzo (quelle per le quali sarà stata avviata l'istruttoria, ndr) sarà, infatti, possibile la definizione degli interventi. In caso contrario, invece, gli operatori dovranno attendere l'approvazione del Pgt». Il documento dovrà passare ora in consiglio comunale, ed è già stato scritto con carattere d'urgenza all'ordine del giorno.
Oltre all'area di Camerlata, nei prossimi mesi e anni si disegnerà il destino di ampie porzioni di città. Fino ad oggi nel documento c'erano il campus, la Ticosa (ormai sembra essere quasi cosa fatta l'accordo tra Multi e operatori locali privati per proseguire con l'iter e il fatto è stato confermato ieri anche da Bruni). Adesso si aggiungono l'ex Trevitex e l'area dell'ex seminario incastonata tra via Sirtori e viale Cattaneo che prevede, tra l'altro, un nuovo parcheggio e un collegamento pedonale tra viale Lecco e la stazione Borghi. E ancora l'ex tintoria Lombarda dove sono previsti interventi dell'Aler, che è anche proprietario della fabbrica dismessa, oltre a quelle costruzioni che rientrano nell'"housing sociale" (case per le fasce deboli e a tariffe calmierate).
Discorso a parte per quanto riguarda l'area Albarelli a Ponte Chiasso e l'area di viale Innocenzo XI ricompresa tra la Ticosa e la stazione ferroviaria di Como San Giovanni, che sono citate nel documento. «Si tratta di due zone di sviluppo strategico per la città - ha aggiunto il sindaco - che abbiamo aggiunto per poter avviare la fase di consultazione con i proprietari, ma i cui progetti di riqualificazione troveranno giusta sede solo nel Piano di governo del territorio». Sia il sindaco, sia il dirigente dell'Urbanistica Roberto Laria hanno detto che questa «non è un'operazione fine a se stessa per consentire a qualcuno di fare qualche intervento. Se qualcuno si aspetta che il Pgt sia un piano regolatore con un nome diverso si sbaglia. Il governo del territorio è un approccio all'urbanistica e la Regione Lombardia è la prima a percorrere questa strada». Ovviamente nella città del futuro c'è anche la cittadella sanitaria che sorgerà in via Napoleona e con il monoblocco che, quasi certamente, non sarà demolito.
Gi. Ro.

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